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12 mag 2022

Gruppo CAP è la prima azienda in Italia e la seconda in tutta Europa sul fronte della riduzione delle emissioni di CO2, dopo la svizzera Logitech.

Lo certifica il Report Europe’s Climate Leaders 2022 curato dal prestigioso Financial Times in collaborazione con Statista.

Un riconoscimento importante sul fronte della sostenibilità per il Gruppo lombardo,  gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, da tempo attento all’impatto ambientale delle proprie azioni (con un impegno sancito nel Piano di Sostenibilità pubblicato nel 2019) e tra i sottoscrittori del Protocollo di sviluppo sostenibile di Regione Lombardia.

Alla sua seconda edizione, l’Europe’s Climate Leaders ha analizzato 400 aziende europee (con un fatturato minimo di 40 milioni di euro) che hanno ottenuto la maggiore riduzione dell'intensità delle loro emissioni di gas serra (GHG) nel periodo tra il 2015 e il 2020.

Il primo dato, definito “intensità delle emissioni”, rappresenta le tonnellate di emissioni prodotte rispetto ai ricavi ottenuti.

Dunque secondo i risultati del report Europe’s Climate Leaders, nel corso degli ultimi cinque anni CAP è riuscita a ridurre del 45% le emissioni di anidride carbonica.

“Il report stilato dal Financial Times certifica il nostro impegno nel cercare soluzioni innovative per fare industria nel rispetto dell’ambiente, consapevoli del fatto che il rischio globale diviene l’orizzonte fondamentale del pianeta - è il commento di Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP -. Oggi questo impegno deve riguardare tutto il mondo dell’industria e in particolare a quella pubblica, soprattutto nell’ambito della gestione di servizi di pubblica utilità. Noi abbiamo voluto adottare un piano di sostenibilità che coinvolge i territori e la società in cui operiamo”.

Le soluzioni sostenibili di CAP

È sempre Russo a spiegare come è stato raggiunto il traguardo del podio europeo e italiano nel Report Europe’s Climate Leaders.

“Prima di tutto misuriamo attentamente le emissioni, abbiamo adottato un approccio analitico e ci siamo dati una regola: tutto quello che non riusciamo a ridurre, lo dobbiamo compensare”.

Altro caposaldo, “acquistiamo soltanto energia da fonti rinnovabili e quella che produciamo proviene da cogenerazione o fotovoltaico. Inoltre, realizziamo biometano dai fanghi e presto lo produrremo anche dalla FORSU (il rifiuto organico, ndr) e, coerentemente, abbiamo riconvertito il parco auto aziendale: i nostri veicoli, oggi, vanno a biometano e sono carbon neutral”.

L’obiettivo a lungo termine è quello di adottare un sistema sempre più circolare nella gestione del ciclo idrico integrato dell’acqua. In cifre, il Piano di Sostenibilità 2019 di CAP punta a recuperare dalle attività produttive la maggior quantità possibile di energia e materia, per arrivare a ridurre entro il 2033 l’impatto di CO2 del 40% e il volume dei fanghi (gli scarti prodotti dalla depurazione dell’acqua) dell’87%.

Per quel che riguarda poi direttamente il business della gestione del servizio idrico, e tenendo conto che per depurare le acque è necessario utilizzare reagenti chimici, “acquistiamo - spiega ancora il presidente Russo - quelli a minore impatto ambientale. Abbiamo poi ridotto la pressione sulla rete idrica, ottimizzando i consumi dei nostri quasi 7 mila chilometri di rete di acquedotto.

Infine, nelle gare d’appalto premiamo i fornitori che presentano progetti ecosostenibili e che compensano le emissioni”.

Sempre sul fronte dell’attenzione all’ambiente, di recente Gruppo CAP ha sottoscritto un finanziamento da 100 milioni con la BEI (la Banca Europea per gli Investimenti), a sostegno di un piano di investimenti da 200 milioni “per  migliorare la copertura, la qualità e la resilienza del nostro servizio idrico integrato”.

L’Italia nella classifica FT

In totale le aziende italiane presenti nella seconda edizione del Report del Financial Times sono 19. A guidare la classifica è il Regno Unito, con ben 120 aziende pari a oltre un quarto del totale, seguito da Germania (52) e Francia (44).

#climatechange #GruppoCAP #emissioni #CO2 #acqua #fanghi #economiacircolare #sostenibilità #svilupposostenibile

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5 mag 2022

Dare voce a chi sul territorio promuove la sostenibilità e fare sistema.

Questo l’obiettivo della terza edizione del Forum regionale per lo Sviluppo Sostenibile, che Regione Lombardia organizza dal 19 al 22 ottobre 2022.

Un momento aperto a tutti, a cominciare dai 98 sottoscrittori del Protocollo regionale per lo Sviluppo Sostenibile.

Per permettere di partecipare a un ampio numero di stakeholder, Regione Lombardia ha prorogato fino al 15 maggio la possibilità per imprese, enti, associazioni aderenti al Protocollo e altri soggetti interessati di candidarsi a partecipare al Forum, con le modalità indicate negli incontri dedicati, compliando on line questo form.

Il Forum prenderà il via dopo la tradizionale giornata dedicata all’educazione ambientale, in programma il 18 ottobre.

Sarà possibile seguire tutte le sessioni anche in diretta streaming

Tra i temi al centro del confronto, ci saranno istruzione e formazione, le imprese innovative sostenibili, il passaggio dal livello globale a quello locale, il ruolo da protagonista del Terzo Settore e quello delle istituzioni per “coinvolgere, rendicontare, ispirare”.

Per una descrizione più articolata del programma consulta la pagina dedicata: CLICCA QUI.

#svilupposostenibile #ForumRegionaleSostenibilità  #LombardiaGreen #SostenibilitàInLombardia #ForumSvs2022

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27 apr 2022

Il Protocollo per lo Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia è stato presentato da Regione Lombardia a settembre 2019 e da allora ha raccolto decine e decine di adesioni.

Fra queste assume particolare rilievo la sottoscrizione dell’imprenditore Matteo Ward, co-fondatore e CEO di WRÅD, che commenta così: “consapevoli di dover intensificare la cooperazione tra le imprese private e il settore pubblico, siamo entusiasti di aver aderito al Protocollo per lo Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia assieme all’assessore Raffele Cattaneo. Un passo importante per l’ascesa di nuovi e concreti modelli per un reale cambiamento sistemico”.

Il documento regionale impegna i sottoscrittori ad applicare alla propria attività il principio dello sviluppo sostenibile nelle sue tre dimensioni economica, sociale e ambientale, a concorrere alla realizzazione delle azioni per l’attuazione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (il documento strategico di Regione Lombardia su questi temi), e a definire un proprio programma di impegni - con i relativi tempi di attuazione.

L’attuazione del Protocollo è in linea con una realtà come WRÅD, studio di design e impresa innovativa focalizzata sulla sostenibilità, nata per mettere in discussione lo status quo del settore tessile attraverso l'educazione, l'innovazione e il design.

Questo è segno evidente che i temi ambientali interessano non solo le imprese ma anche le nuove generazioni di imprenditori – dichiara l’assessore Raffaele Cattaneo - la collaborazione pubblico-privato è ciò che serve sulla strada di un reale sviluppo sostenibile. Non posso che esortare ad andare avanti!”

#sostenibilitàinlombardia #lombardiasostenibile #tessile #fashion #moda #economiacircolare #challengethestatusquo #fashionrevolution #sinergia #pubblicoprivato #svilupposostenibile

@MatteoWard @wrad_living

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22 apr 2022

Tutela della biodiversità. È l’obiettivo principale del bando ‘Biodiversità e Clima’ (BioClima) lanciato da Regione Lombardia e aperto fino al 24 maggio per potenziare o ripristinare sedici habitat lombardi, di cui cinque a rischio scomparsa, salvaguardando la sopravvivenza di 22 specie animali e vegetali autoctone.

Attraverso lo stanziamento di 3,5 milioni di euro si introduce, con una formula innovativa, la collaborazione tra enti pubblici e privati. I quali saranno coinvolti in progetti di conservazione della biodiversità, di contrasto e adattamento nel tempo ai cambiamenti climatici, oltre che di valorizzazione dei servizi ecosistemici.

Grazie alle risorse mobilitate da Regione Lombardia e dai soggetti privati interessati al co-finanziamento si stima il miglioramento di circa 200 ettari di boschi esistenti e la creazione di oltre 40 ettari di nuovi boschi con la messa a dimora di almeno 60 mila piante.

Il bando è disponibile sulla piattaforma Bandi online di Regione Lombardia: per consultarlo CLICCA QUI.

Un bando che sa coinvolgere i privati

Il bando è rivolto agli enti gestori di foreste e aree protette dei siti Natura 2000 e alle amministrazioni pubbliche in generale. Prevede la candidatura di progetti co-finanziati per almeno il 30%. Considerando la raccolta di almeno ulteriori 1,5 milioni di euro provenienti da privati, rappresenta la più grande iniziativa europea di partnership pubblico-privata nei settori di intervento in oggetto.

Agli enti interessati viene messo a disposizione un servizio di assistenza tecnica, erogato grazie a Fondazione Cariplo dallo spin-off dell’Università di Padova Etifor. Etifor fornirà supporto nella progettazione degli interventi nella misurazione, nella verifica indipendente nella valorizzazione dei servizi ecosistemici, nel reperimento del co-finanziamento.

I partner privati attraverso il co-finanziamento potranno contribuire a generare impatti positivi sul territorio e per i cittadini. Oltre a ottenere dichiarazioni di impatto verificate e utilizzabili all’interno di strategie climatiche, di responsabilità sociale d’impresa e di contabilità ambientale.

Regione Lombardia promuove investimenti concreti

“Regione Lombardia – afferma Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e Clima  – sta investendo decine di milioni di euro per la tutela della biodiversità. Rappresenta uno degli strumenti chiave della strategia di sostenibilità ambientale. Il bando, che si configura come un innovativo e ambizioso esempio di ‘blended finance’ tra pubblico e privato – prosegue l’assessore Cattaneo – costituisce uno strumento efficace e adeguato. Il bando consente di valorizzare il capitale naturale, ma anche di salvaguardare la biodiversità”.

“I progetti – ha continuato Cattaneo – dovranno prevedere, misurare e certificare l’impatto atteso sia sulla biodiversità sia in termini di stoccaggio di CO2. Lo faranno, attraverso l’utilizzo di procedure e approcci scientificamente rigorosi e riconosciuti internazionalmente. Con questa misura confidiamo che cresca la consapevolezza che la biodiversità è un tema rilevante”.

I numeri

Il contesto lombardo conta 246 siti Natura 2000, ovvero aree protette parte di un’ampia rete europea. Oltre 115 sono situati in aree montuose, 130 in pianura.

Secondo i risultati delle ultime campagne di rilevamento sullo stato di conservazione degli habitat, il 41% di quelli nell’area alpina si trova in uno stato favorevole: percentuale che in pianura cala al 10%.

Le cause

Ciò è dovuto principalmente agli agenti inquinanti. All’errata gestione selvicolturale. Così come all’abbandono colturale, agli effetti dannosi provocati dagli incendi e a calamità climatiche. Ma soprattutto all’ingresso di specie esotiche particolarmente invasive. Gli ecosistemi più vulnerabili, come gli habitat di alta quota, le aree umide, i prati e i pascoli sono seriamente minacciati dal profondo cambiamento del contesto ambientale e socio-economico. Di conseguenza, anche le rispettive flora e fauna. Questa tendenza fa parte di un trend globale più ampio che viene definito la ‘sesta estinzione di massa’. Circa il 10% dei 2 milioni di specie conosciute è già scomparso.

Bando BioClima: i progetti ammissibili

I progetti, candidabili fino al 3 maggio 2022, dovranno quindi: contribuire alla creazione di nuove foreste di pianura e al miglioramento di quelle esistenti, in linea anche con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030; ampliare la superficie di habitat utili alla conservazione della biodiversità e delle infrastrutture verdi, in linea con la Strategia Europea sulla Biodiversità per il 2030; aumentare l’erogazione dei servizi ecosistemici e la loro valorizzazione economica rendendo più resilienti gli habitat e le comunità umane.

Obiettivi degli interventi

Con gli interventi forestali si concorrerà a favorire 22 specie vegetali e animali che popolano questi ecosistemi e che sono a rischio di scomparsa: nove mammiferi, di cui 8 chirotteri, due insetti (Rosalia alpina e Osmoderma eremita), un anfibio, cinque uccelli, tra cui il gallo forcello e il gallo cedrone, quattro muschi e un’orchidea (Cypripedium calceolus). Gli interventi integrativi, invece, avranno impatti positivi su decine di altre specie autoctone protette, soprattutto tra i chirotteri e l’avifauna.

Il supporto di Fondazione Cariplo

“Negli ultimi anni – sostiene Giovanni Fosti, presidente Fondazione Cariplo – la sensibilità e la consapevolezza sulla centralità dei temi ambientali sono cresciute in modo decisivo: la tutela degli ecosistemi come fattore chiave per il benessere della vita umana e per il suo equilibrio in termini sociali ed economici sta emergendo come un’evidenza sempre più riconosciuta da imprese, associazioni e istituzioni. Attraverso questo bando, Fondazione Cariplo vuole supportare concretamente la tutela della biodiversità offrendo l’opportunità ai soggetti che operano sul territorio di accedere a un’assistenza tecnica qualificata, capace di generare nuove competenze in tema di progettazione degli interventi di misurazione e verifica e nelle attività di reperimento di co-finanziamento e sponsorizzazione delle azioni.”

Con riferimento agli interventi nella Rete Natura 2000, particolarmente incentivati dal bando, gli habitat che saranno coinvolti attraverso gli interventi di miglioramento forestale o di ripristino sono 16 di cui 5 prioritari, ovvero a rischio di scomparsa. Il bando può inoltre contribuire all’incremento della superficie degli habitat, specialmente nei territori di pianura, favorendo la conservazione, ad esempio, dei boschi di ontano nero, frassino maggiore e salice bianco.

Ruolo cruciale della biodiversità

“Questa iniziativa – aggiunge Alessandro Leonardi, amministratore delegato di Etifor – accende i riflettori sul ruolo cruciale della biodiversità come potente strumento di contrasto al cambiamento climatico nel lungo periodo. Con biodiversità si intende la varietà e variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono. Include la diversità a livello genetico, di specie e di ecosistema. Dalla biodiversità dipende la capacità di una specie o di un ecosistema di reagire, di adattarsi. Ma anche di ristabilire l’equilibrio; di essere resiliente a tutte le sollecitazioni ambientali. Maggiore è la diversità e maggiori sono le chance di sopravvivenza. Quindi conservare la biodiversità comporta enormi benefici per l’uomo, diretti e indiretti. Non solo economici. Protezione di aria, acqua e suolo, conservazione paesaggistica e culturale, stili di vita e salute umana”.

#biodiversità #bandi #earthday #RegioneLombardia #clima #cambiamenticlimatici #areeprotette #Natura2000 #foreste #CO2 

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21 apr 2022

Torna la Giornata della Terra: quest’anno lo slogan è “Invest In Our Planet” e sollecita azioni concrete, soprattutto per contrastare i cambiamenti climatici.

L’evento nato nel 1970 - quando 20 milioni di cittadini americani manifestarono a difesa della Terra - vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni prodotti al Pianeta dall’impatto delle attività umane e ha ormai un portata globale.

Si stima infatti che coinvolga ormai un miliardo di persone, in ben 192 Paesi del mondo.

  Il giorno scelto cade come sempre un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera, appunto il 22 del mese di aprile.

Il focus di questa edizione è sulle soluzioni che possono aiutare a ridurre il nostro impatto ambientale: dal riciclo dei materiali alla conservazione delle risorse naturali, dal divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi alla cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi, senza dimenticare la protezione delle specie minacciate.

Le soluzioni al Climate Change

Come ogni anno dopo gli Accordi di Parigi sul controllo dei gas serra, poi, in primissimo piano viene messa la lotta ai cambiamenti climatici. E quindi, la necessità di un addio a petrolio e i gas fossili per arrivare a ridurre le emissioni di gas climalteranti portandole quasi a zero entro il 2030: la strada maestra per contenere l’aumento delle temperature globali entro gli 1,5 gradi centigradi.

Oltre tale soglia, come ricordato anche di recente dagli scienziati dell’IPCC — Intergovernmental Panel on Climate Change, gli effetti del rialzo delle temperature sugli ecosistemi - ma anche su città ce attività umane - potrebbero avere costi sociali altissimi.

Per scaricare la sintesi del report sugli scenari di impatto dei cambiamenti climatici, CLICCA QUI.

La Giornata mondiale della Terra ci ricorda dunque che abbiamo poco tempo per agire.

I promotori elencano diverse responsabilità a cui sono chiamati cittadini, governi, investitori.

Per tutti, ecco poi un elenco di 52 azioni concrete “che possono fare la differenza per il Pianeta, ogni giorno dell’anno”.

Per scoprirle, CLICCA QUI.

Per conoscere le iniziative italiane vai invece a questo link.

Per agire, è importante anche una fact-checking su alcuni falsi miti sul Climate Change: come ha fatto l’ISPI - Istituto per gli Studi di Politica Internazionale - in 10 grafici, chiari e diretti, in occasione della Cop26 di Glasgow dello scorso ottobre.

Consulta i grafici: CLICCA QUI.

Chi può fare cosa

In sintesi, i promotori della Giornata mondiale della Terra ci ricordano che tutti siamo chiamati a costruire un’economia del 21° secolo capace di garantire la salute del Pianeta, la protezione delle specie e - insieme - opportunità di sviluppo.

Perché, sottolineano, le imprese “intelligenti” hanno capito che economia verde e profitto non sono più strade divergenti: la sostenibilità è la chiave per uno sviluppo duraturo.

Si tratta di un traguardo raggiungibile, se si lavorerà insieme a livello globale.

In particolare:

- i cittadini in qualità di elettori e consumatori critici hanno un potere, tanto semplice quanto efficace e cioè quello di far sentire la propria voce;

- i governi non devono abdicare al proprio ruolo, quello di far presente e proteggere l’interesse pubblico nella transizione alla nuova economia verde. Attraverso regolamentazioni, incentivi e partnership con i privati i governi possono essere promotori di una nuova economia;

- imprese e investitori, infine, possono essere i primi agenti del cambiamento se puntano sulla green economy creando valore non solo per sé ma per la società.

Inoltre, studi dimostrano una correlazione diretta tra business sostenibili e performance delle aziende (per saperne di più, clicca qui).

Qui il sito ufficiale dei promotori dell’Earth Day.

Qui l'intervento di Raffaele Cattaneo, assessore all'Ambiente e Clima di Regione Lombardia, per la Giornata della Terra: 

#earthday #earthday2022 #investinourplanet #greeneconomy  #earthdayeveryday #sustainablefinance #climatechange #greenjobs #myfuturemyvoice #restoreourearth

 

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15 apr 2022

Il 27 aprile 2022 dalle 9:00 alle 12:30, nell’Auditorium Testori del Palazzo di Regione Lombardia, AFIL in collaborazione con AIM – Associazione Italiana di Metallurgia organizza un evento in cui le imprese dell’acciaio presenteranno tale modello di economia circolare, insieme alle esperienze già in atto e le sfide. 

#economiacircolare #acciaio #siderurgia #settoremetallurgico #ecosistemacircolare

Per dettagli e partecipazione clicka qui

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15 apr 2022

Il 18 marzo 2022 presso l'Università degli Studi di Brescia si è tenuto l'evento nel quale si relazionava circa le esperienze connesse alla Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile, i progetti finanziati dal Bando MiTE Snsvs2, codice NP 1.24, confrontandosi con progetti di altre realtà regionali italiane.

Il programma dell'avvenuto incontro è allegato alla news.

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1 apr 2022

L’edizione 2022 del premio Arge Alp (comunità di lavoro composta da dieci regioni dell’arco Alpino) è dedicata alla tutela climatica.

Obiettivo del premio è selezionare e valorizzare progetti particolarmente innovativi - da implementare o in fase di implementazione - nei settori della sostenibilità e della tutela climatica.

Gli ambiti di interesse sono il risparmio energetico, l’efficienza energetica e l’uso di energie rinnovabili; progetti di sensibilizzazione sul tema della tutela ambientale e climatica; gestione attenta delle risorse (ad esempio grazie all’economia circolare); mobilità sostenibile.

Il premio è rivolto a tre categorie:

- grandi progetti (presentati da aziende, comuni, associazioni)

- progetti startup (persone singole, startup, studenti)

- progetti grassroots (classi scolastiche e gruppi di giovani).

I vincitori della categoria “Grandi progetti” e della categoria “Startups” saranno premiati con un montepremi di 10 mila euro ciascuno.

Per la categoria grassroots verrà premiato il miglior progetto proveniente da ciascuna regione partner (9 premi di riconoscimento di 1.000 euro e un primo premio di 5 mila euro per il miglior progetto tra i 10 valutati).

La procedura di selezione avverrà in due steps: una pre-selezione da parte delle giurie regionali e una selezione di merito da parte di una giuria internazionale. I vincitori saranno premiati a Innsbruck in autunno alla conferenza dei Capi di Governo, il prossimo 21ottobre.

Le candidature devono pervenire entro e non oltre il 15 giugno 2022 secondo le modalità dettagliate nel bando.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il regolamento e il modulo di partecipazione, scaricabili in allegato, oppure la pagina web del premio.

 #alpi #Argealp #premio #energierinnovabili #tutela #ambiente #clima #economiacircolare #mobilitàsostenibile

 

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22 mar 2022

Contributo a cura di SEA Aeroporti

SEA, come gestore aeroportuale, da più di dieci anni si sta impegnando sulla sostenibilità e negli ultimi anni, insieme a tutto il comparto aereo, sta procedendo con decisione sugli investimenti e sui progetti che riguardano lo sviluppo sostenibile.

Il trasporto aereo è sempre stato sinonimo di crescita e progresso ma questo percorso deve essere fatto oggi in maniera sostenibile. L’impegno di SEA per raggiungere tale obiettivo non si focalizza solo sul tema della riduzione delle emissioni dirette e indirette di CO2 provocate dall’infrastruttura aeroportuale, ma si rivolge anche a tutti gli altri soggetti della filiera in particolare alle compagnie aeree.

Lo scopo è quello di far diventare l’aeroporto un vero e proprio abilitatore del processo di transizione ecologica di tutto il settore. Per fare questo è necessario un lavoro di squadra che coinvolga tutti gli operatori della industry e stringa rapporti di partnership strategici, perché le sfide non si vincono da soli.

Collaborare per facilitare la transizione

A metà febbraio SEA ha firmato un accordo con Airbus affinché gli aeroporti di Linate e Malpensa siano pronti a far volare i primi aerei ad idrogeno che Airbus metterà sul mercato a partire dal 2035.

Malpensa diventerà un laboratorio d’avanguardia per l’implementazione delle tecnologie legate all’impiego dei nuovi carburanti, diventando una hydrogen valley, un ecosistema che include sia la produzione sia il consumo di idrogeno.

Se l’accordo con Airbus segna una rivoluzione sul lungo periodo, l’accordo con ENI per introdurre i rifornimenti di biocarburante anche ai voli commerciali - attualmente vengono già riforniti i voli privati - anticipa già da subito il contributo di SEA alla transizione ecologica. L’utilizzo di combustili SAF (Sustainable Aviation Fuel) rappresenta una vera e propria rivoluzione nel settore aeroportuale.

Un modo per approcciare con le giuste misure e gradualmente la decarbonizzazione di tutte le infrastrutture associate all’aeroporto.

SEA è, inoltre, impegnata con Snam per realizzare una stazione di produzione e stoccaggio di idrogeno verde per i mezzi aeroportuali ed eventualmente anche per la mobilità esterna. Con questo progetto (OLGA) finanziato dall’Ue con quasi 25 milioni di euro, di cui 3,5 milioni complessivi sono stati assegnati ai partner italiani SEA (1,54 milioni) e Snam (1,1 milioni) gli impianti dovrebbero essere pronti per il 2023-2024.

SEA sta anche lavorando con altri operatori sul fronte della mobilità sostenibile per rendere meglio accessibile soprattutto Malpensa via ferro, ma sicuramente il progetto più affascinante in cantiere è quello dell’advanced air mobility: i cosiddetti taxi volanti che in un prossimo futuro vedremo volare sulle nostre teste e che andranno a decongestionare il traffico a terra.

A tale scopo, recentemente, è stato firmato anche l’accordo con SkyPorts per costruire in Italia, iniziando da Milano, una serie di vertiporti che diverranno le infrastrutture di decollo e atterraggio dei nuovi velivoli gestiti da SEA.

L’amministratore delegato di SEA, Armando Brunini, ha anticipato questa visione di sviluppo sostenibile anche durante il suo intervento al Forum regionale 2021

#vertiporto #aerotaxi #transizioneecologica #mobilitàsostenibile #decarbonizzazione #idrogeno #hydrogenvalley

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15 mar 2022

Contributo a cura di Vittorio Pessina di CIA Agricoltori Milano

CIA Agricoltori Italiani Milano ha creato e pubblicato la Guida agli Alberi di Milano, un viaggio alla scoperta del patrimonio vegetale e dei siti monumentali che ci circondano e da cui traggono ossigenazione e benessere il fisico, la mente e lo spirito, confermando l’indissolubile relazione tra l’uomo e la terra.

Redatta da Yazan Kondakji, urbanista siriano laureato al Politecnico di Milano e da Paolo Ambrosoni, perito agrario esperto di botanica, la Guida si completa al suo interno con delle illustrazioni botaniche original di Federico Paiardi.

Milano, pur avendo un’immagine industriale e commerciale, è infatti una città molto verde: ha oltre 220.000 alberi nelle aree pubbliche per un totale di 315 specie diverse, una varietà di gran lunga superiore alle altre città europee. Gli alberi urbani vengono selezionati e piantati non solo per il loro valore ornamentale ma anche per il miglioramento della qualità della vita nelle città e in un certo senso, data la grande quantità di popolazione che vi vive, per rendere l’intero pianeta più abitabile.

La Guida agli Alberi parte da Milano ma non si ferma qui: la CIA si rivolge infatti a tutti i soggetti interessati per replicare la Guida in tutto il suolo lombardo, dai capoluoghi di Provincia alle città più piccole, dai grandi parchi alle zone verdi comunali.

La Confederazione Italiana degli Agricoltori è da sempre focalizzata alla diffusione di contenuti e progetti che facciano crescere la consapevolezza dell’importanza delle aree verdi e alla loro crescita per mitigare gli effetti della crisi climatica che stiamo affrontando, per la nostra salute e quella del pianeta, ed in questo le Guide possono dare un contributo per favorire un approccio più consapevole e concreto da parte dei cittadini.

La Guida Agli Alberi è perciò strumento culturale e informativo, ideale per conoscere meglio le proprie zone di residenza ma anche approfondire la scoperta della Regione, rivolgendosi ai cittadini interessati e stimolare le nuove generazioni al rispetto e alla cura del patrimonio arboreo della Lombardia.

La Guida fa parte infatti di “Coltiviamo Benessere”, il progetto di CIA Agricoltori Italiani Milano che ha l’obiettivo di infondere fin dalle più giovani generazioni la coscienza del vivere sano e il senso di responsabilità verso l’uomo e l’ambiente.

Il benessere è un ecosistema che coniuga la salute della persona con la tutela del territorio; insieme sono fondamento per la crescita sociale, civile, etica e umana della comunità locale e, in una visione più ampia, dell’intera collettività di persone, enti, istituzioni, attività produttive.

“Coltiviamo Benessere” si rivolge alla popolazione nella sua globalità attraverso principi e proposte di azione fissate in una innovativa “Carta del benessere”, che valorizza l’uomo inserito nell’ambiente come realtà intrinseche e interagenti

La Guida agli Alberi di Milano ci racconta quanto benessere danno le piante, che spaziano da intangibili benefici psicologici ed estetici al miglioramento del clima urbano e alla mitigazione dell’inquinamento atmosferico.

È un modo per conoscere e quantificare le numerose esternalità positive che generano sulle nostre esistenze, oltre alla bellezza e alla socialità che donano ai luoghi dove crescono.

Queste piante non ci raccontano solo la storia di Milano, ma ci richiamano anche molti paesaggi vegetali italiani e mondiali. Tra le specie autoctone segnalate alcune sono proprie della nostra pianura come Quercus robur, Carpinus betulus, Acer campestre, Prunus avium, altre della collina e della montagna come Juglans regia, Quercus cerris, Fraxinus excelsior, Ostrya carpinifolia, Ilex aquifolium, Fagus sylvatica, Picea abies.

L’ itinerario è suddiviso in 7 sezioni, a partire dai giardini intitolati a Indro Montanelli fino ad arrivare alla Cascina Nascosta nel Parco Sempione, ciascuna delle quali contiene un sito di interesse culturale e gli alberi presenti in tale sezione.

L’itinerario botanico e culturale stimola l’osservazione del mondo e della natura circostante attraverso i cinque sensi: un viaggio emozionale nel patrimonio naturalistico nascosto ‘dentro’ il cemento di Milano, città emblema di altri contesti urbani in cui scoprire una nuova essenza. Un invito a guardare oltre i muri dell’apparenza e immergersi nella Belshazzar di un paesaggio umano e vegetale.

Ogni albero è contrassegnato sulla mappa con un numero che consente all’utente di identificarne la specie utilizzando la tabella sottostante. Per ogni sezione poi, sono state scelte due specie, evidenziate in rosso sulla tabella e con un asterisco sulla mappa, per un ulteriore approfondimento sulla base delle caratteristiche uniche di quell’albero o della specie di appartenenza.

L’agricoltura è benessere e gli alberi in città sono agricoltura: coltivando gli alberi coltiviamo benessere. Per CIA Agricoltori Italiani Milano è normale, è la nostra vita, ci sentiamo custodi per le generazioni future della terra e anche degli altri beni comuni: acqua, aria e paesaggio. Tramandarla e lasciarla migliore di come l’abbiamo trovata è un valore radicato nella nostra storia.

Riprendiamoci e riscopriamo gli spazi pubblici, il benessere è garantito... e gratuito per tutti!

Per maggiori informazioni sulle Guide agli Alberi e alla creazione di Guide in nuove aree scrivere a: cia.milano@cia.it.

Vuoi scaricare la Guida agli Alberi di Milano? Fallo qui.

Altre informazioni su www.ciamilano.it,

#ambiente #educazioneambientale #clima #alberi #itinerari #guida #ecosistema #natura #Lombardia #Cia #agricoltori

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14 mar 2022

L’Università degli Studi di Brescia, in qualità di capofila del progetto INTEGRA – Integrazione modellistica a supporto della governance e della strategia regionale di sviluppo sostenibile”, finanziato dal Ministero della Transizione Ecologica (MiTE), che vede coinvolte in qualità di partner anche l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e l’Università degli Studi di Milano, promuove il convegno “I territori di fronte alla sfida delle strategie di sviluppo sostenibile”, venerdì 18 marzo, nell’Aula Magna di San Faustino.

L’evento, oltre a presentare i risultati intermedi del progetto INTEGRA, lo stato di attuazione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile della Lombardia e i relativi processi di territorializzazione in corso, prevede un importante momento di dialogo interregionale sui risultati intermedi di diversi progetti finanziati dal Bando MiTE e di rispettivo scambio di esperienze in merito al processo di declinazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile a livello regionale e territoriale.

I lavori saranno introdotti dai Rettori dell’Università degli Studi di Brescia, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano Bicocca, con la partecipazione del Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani e dell’Assessore regionale Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo. Seguiranno due sessioni tematiche.

In allegato il programma completo.

#svilupposostenibile #strategia #territori #governance 

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11 mar 2022

Contributo a cura di FLA - Fondazione Lombardia per l’Ambiente

FLA - Fondazione Lombardia per l’Ambiente parteciperà insieme a Regione Lombardia - DG Ambiente e Clima - all’undicesima conferenza internazionale di educazione ambientale dal titolo “Building Bridges, che si svolgerà dal 14 al 18 marzo 2022, a Praga.

La conferenza è promossa e organizzata da WEEC (World Environmental Education Congress), un autorevole network internazionale di realtà accademiche, associazioni e centri di ricerca che si occupano di educazione ambientale.

Nell’ambito della conferenza FLA organizzerà, insieme a Regione Lombardia, un workshop per confrontarsi con altre regioni europee, in particolare quelle della rete 4 Motori per l’Europa, sul tema dell’implementazione e sviluppo di azioni per l’educazione ambientale e l’educazione alla sostenibilità nelle politiche e programmi delle amministrazioni regionali.

L’interesse è quello di promuovere un confronto tra varie regioni europee rispetto al quadro delle indicazioni fornite da UNESCO nel recente documento ESD  2030 Roadmap – predisposto per guidare amministrazioni e stakeholder a livello subnazionale nell’implementare di processi di educazione alla sostenibilità.

È possible consultare il programma della Conferenza a questo link. 

Per iscrizioni scrivere a educazione.ambientale@flanet.org.

#educazioneambientale #educazione #sostenibilità #buildingbridges #weec #4Motori #workshop #EU #Europa 

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9 mar 2022

“Regione Lombardia guarda con favore e intende dare sostegno alle comunità energetiche nascenti, in linea con il principio di sussidiarietà, favorendo la libera iniziativa dei territori e della società civile”.

Così a fine febbraio l’assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo ha commentato la nuova legge regionale sulle Comunità energetiche, partecipando al convegno “Illuminare la speranza. Le comunità energetiche motore d’innovazione e di sviluppo” che si è svolto alla Fondazione Stelline a Milano.

Cosa sono le CER - Comunità Energetiche Rinnovabili

Oggi i consumatori di energia elettrica - imprese, cittadini, enti - possono oggi associarsi per produrre localmente e tramite fonti rinnovabili l’energia elettrica di cui hanno bisogno, “condividendola” tramite due tipi di istituti: i Gruppi di autoconsumo collettivo e le Comunità di energia rinnovabile.

Per saperne di più, guarda il video illustrativo di GSE: CLICCA QUI.

La nuova legge sulle Comunità Energetiche

Con la legge regionale, ha spiegato dunque l’assessore, “viene istituito un centro di competenze con funzioni di guida e supporto nel processo di formazione delle comunità energetiche. Tutto ciò per l’individuazione del modello di produzione, autoconsumo e condivisione dell’energia. E per il percorso giuridico di formazione della CER - Comunità Energetiche Rinnovabili. Inoltre, la nuova legge regionale prevede specifici contributi per finanziare gli impianti di produzione e accumulo di energia delle CER. Questo, anche nell’ambito dei fondi per lo sviluppo regionale 2021-2027”.

L’iniziativa di Regione Lombardia è in linea con l’obiettivo, ricordato tra le finalità della legge, della “transizione energetica del sistema socioeconomico regionale”, per arrivare poi alla neutralità carbonica netta al 2050.

L’articolo 1 della legge regionale 23 febbraio 2022 - n. 2 Promozione e sviluppo di un sistema di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) in Lombardia. Verso l’autonomia energetica (scaricabile in allegato), indica dunque nelle CER dei “pilastri di un sistema energetico resiliente e mutualistico, nuovo nucleo di sostenibilità energetica locale, strumento di rafforzamento dell’utilizzo e dell’accettabilità delle fonti rinnovabili nel sistema lombardo di produzione di energia, veicolo di contrasto alla povertà energetica”.

Una spinta alla diffusione di fonti energetiche rinnovabili

Come ha sottolineato allora l’assessore Cattaneo, anzitutto “le CER possono essere un mezzo affinché le fonti energetiche rinnovabili si diffondano nei territori. Ciò dipende dalla disponibilità delle fonti energetiche, dalla struttura di rete, dal modello di consumo e dalla migliore integrazione ambientale e risponde anche a esigenze evolute di sicurezza”.

Un aiuto contro il caro bollette, specie per i più fragili

L’altro vantaggio evidente della centralità affidata alle CER è che - ha osservato sempre Cattaneo - “possono costituire anche una struttura vocata alla solidarietà, che fornisce sostegno a chi versa in condizioni di fragilità e di povertà energetica purtroppo molto diffuse e che il recente aumento delle bollette energetiche ha certamente contribuito a peggiorare. Esse infatti permetteranno anche di abbassare significativamente il costo delle bollette, attraverso la realizzazione di una rete diffusa di impianti di autoproduzione e accumulo energetico che servirà i fabbisogni di abitazioni private, aziende, ospedali, scuole ed enti locali, riducendo i costi”.

I vantaggi portati dalle CER saranno dunque “ambientali economici e sociali, grazie alla “produzione, l’autoconsumo e la condivisione dell’energia prodotta, anche attraverso il suo accumulo (articolo 2.3 della legge regionale).

I finanziamenti di Regione Lombardia

All’articolo 3.2, la legge regionale prevede che Regione Lombardia individui “il soggetto, denominato Comunità Energetica Regionale Lombarda - CERL-, che fornisce assistenza tecnica per la promozione e lo sviluppo delle CER” sul territorio.

Tra gli obiettivi fissati dalla legge, quello della “diversificazione delle fonti di produzione di energia rinnovabile elettrica e termica, in coerenza con le specificità dei territori e valorizzando l’imprenditoria locale, le materie prime locali e il calore di scarto”.

Per la promozione e il sostegno alle CER, la legge regionale prevede sul 2022 un contributo di 200 mila euro per il funzionamento della struttura CERL; 1,5 milioni di euro nel 2022 e 10 milioni per ciascun anno del biennio 2023-2024 per le spese di assistenza tecnica e sostegno economico e finanziario; e ancora, fino a un massimo di 400 mila euro nel 2022 per la realizzazione del sistema di monitoraggio delle situazioni di povertà energetica e di un archivio delle buone prassi, a cui i promotori delle Comunità, secondo quanto previsto dall’articolo 5 della legge.

Ruolo delle professioni tecniche per dare impulso

“Sarà fondamentale il contributo che le professioni tecniche potranno offrire – ha concluso Cattaneo – per orientare le scelte di consumo dei cittadini verso l’autoproduzione, l’adozione di sistemi di accumulo, la partecipazione alle comunità energetiche e nel dare impulso alle realtà produttive e agli artigianali locali”.

#energia #CER #comunitàenergetiche #autoconsumo #rinnovabili #povertàenergetica    

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8 mar 2022

Contributo a cura di Cinzia Morisco di STEP Innovation Hub Green-Tech

Greening For Good (G4G) è un percorso finanziato dal programma europeo Erasmus+ per sviluppare conoscenze e competenze tra imprenditori e lavoratori delle PMI su come fare impresa in maniera sostenibile.

L’Unione Europea sta sempre più lavorando sulla transizione green dell’economia e per farlo è necessario fornire alle PMI, che rappresentano la stragrande maggioranza del tessuto produttivo del continente, gli strumenti e le competenze necessarie. Perché l’innovazione green è la chiave per affrontare le sfide normative, sfruttare le opportunità di investimenti, soddisfare i consumatori del futuro, essere più competitivi.

L’opportunità

In questo contesto, STEP Tech Park e Impact Hub Leipzig hanno ideato un programma di formazione che le possa sostenere e accompagnare verso questo nuovo modello di impresa e verso un futuro più sostenibile. 

Il termine per la candidatura delle PMI al programma di formazione è il 13 marzo 2022.

Per candidarsi occorre completare il modulo questo link.

Le candidature verranno selezionate a cura dello STEP Tech Park di Treviglio (BG), il primo incubatore italiano dedicato in modo specifico alla crescita di startup e PMI con progetti innovativi per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra in atmosfera.

Come è strutturato il programma? 

Il programma G4G è gratuito ed è riservato a 15 PMI italiane e 15 PMI tedesche. STEP gestisce la parte delle aziende italiane del programma e selezionerà le 15 PMI italiane che parteciperanno alle seguenti attività:

- 6 momenti formativi (da seguire in presenza presso STEP oppure online)

- 2 Study visit internazionali: le 30 PMI del programma si incontrano per due momenti di formazione e scambio di best practice (presso STEP a giugno 2022 e presso Impact Hub Leipzig a novembre 2022).

Il programma di formazione si focalizzerà sui seguenti temi: 

- aziende e sostenibilità ambientale 

- Sustainability Management 

- Innovation Management e vantaggio competitivo 

- Open Innovation 

- tecnologie green 

- metodologia Agile o Lean Startup

Ogni modulo avrà la durata di 3 ore e fornirà alle aziende le nozioni teoriche e gli strumenti pratici necessari per non farsi trovare impreparati in questa fase di transizione in cui le normative, il mercato e i consumatori chiedono un cambio di approccio verso un sistema produttivo sostenibile.

Il programma aiuterà le PMI ad aprirsi alla cultura dell’innovazione sostenibile dando loro modo di concretizzare la green innovation, e fornendo anche un’occasione di scambio e accrescimento a livello europeo. 

Il percorso è gratuito per le PMI ed è inoltre previsto un rimborso spese per la trasferta a Liepzig pari a 300 euro. 

Qual è l’obiettivo del G4G?

Siamo convinti che supportando il cambiamento di tante piccole realtà con un forte potenziale di miglioramento, si possa creare un grande impatto per il nostro pianeta. Attraverso il percorso di formazione del progetto G4G, le PMI acquisiranno competenze e strumenti concreti su come fare impresa in modo sostenibile e su come adottare misure concrete che possano abbattere la propria impronta carbonica

Per chi è pensato questo programma?

Stiamo cercando PMI produttive con sede in Italia, interessate alle tematiche della sostenibilità ambientale. Le aziende che si iscrivono si impegnano a prendere parte a tutto il percorso formativo.

L’azienda, per essere definita come PMI, deve avere meno di 250 dipendenti e meno di 50 milioni di fatturato. 

Per maggiori informazioni contattare la referente del progetto: Cinzia Morisco,  cinzia.morisco@steptechpark.com, 349 9339288. 

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1 mar 2022

La Lombardia sui rifiuti procede verso la sostenibilità e l’attuazione dell’economia circolare. “La nostra regione resta fra le più virtuose per la raccolta differenziata, che qui raggiunge il 73%. Mentre per il recupero di materia ed energia si arriva al 90%. Inoltre, è cresciuto anche il recupero di rifiuti speciali. A conferma che la Lombardia è all’avanguardia”.

Così l’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, ha commentato la presentazione dei dati del Report 2020 su “Produzione, gestione e recupero dei rifiuti urbani in Lombardia”, realizzato da ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) Lombardia.

“Mentre ci si poteva aspettare che il lockdown generasse un aumento nella produzione dei rifiuti urbani – ha continuato l’assessore Cattaneo – nel 2020 la produzione è calata del 3,4% rispetto al 2019. Così come cala anche del 2,1% la produzione pro capite di rifiuti”.

I rifiuti urbani in Lombardia

In Lombardia, come nel resto del Paese, nel 2020 le misure per contrastare l’emergenza sanitaria da Covid-19 hanno influito in maniera significativa sui consumi e, di conseguenza, anche sulla produzione dei rifiuti urbani che, con un totale di 4.677.223 tonnellate, ha fatto registrare appunto una flessione del -3,4% rispetto al 2019. In termini di produzione pro-capite, durante il 2020, ogni singolo cittadino lombardo ha prodotto 469,3 kg/ab*anno (1,29 kg/ab*giorno), circa -2,1% rispetto al dato 2019 (479,1 kg/ab*anno, 1,31 kg/ab*giorno).

La raccolta differenziata

“In aggiunta alla diminuzione della produzione totale di rifiuti – ha spiegato l’assessore – e nonostante le condizioni più complesse del lockdown, che faceva presumere ad un aumento dei rifiuti indifferenziati, in realtà anche nel 2020 la Lombardia si conferma fra le regioni più virtuose con l’aumento della raccolta differenziata. Con un totale di 3.428.177 tonnellate raggiunge il 73,3%, migliorando il risultato del 72% del 2019. Nonostante il periodo legato all’emergenza sanitaria e alle indicazioni dell’ISS di utilizzare la raccolta indifferenziata in caso di persone contagiate, la Lombardia è riuscita a mantenere un ottimo livello di raccolta differenziata, grazie all’impegno di tutti i cittadini”.

“Ancora una volta – ha evidenziato Cattaneo – la Lombardia, che nel 2010 aveva una raccolta differenziata pari al 49,2% e raggiungeva il 60% nella sola provincia di Cremona, oggi si configura tra le regioni più virtuose raggiungendo e superando nella maggior parte del territorio l’obiettivo nazionale di raccolta differenziata al 2012 al 65%. Il dato nazionale (Rapporto Rifiuti Urbani ISPRA 2021) è pari a 63,0%, mentre quello del nord Italia è pari a 70,8%”.

Raccolta differenziata: meno umido, più plastica

Spostando il focus sulle singole frazioni, in generale, si registrano valori assoluti inferiori al 2019, per i motivi connessi a una diminuzione totale della produzione. In particolare, si sottolinea una diminuzione della frazione umida che si attesta nel 2020 a 770.934,4 tonnellate (nel 2019 è pari a 799.920,45 tonnellate). Questo è dovuto probabilmente alle chiusure e limitazioni che hanno riguardato il settore della ristorazione.

Si è registrato invece un aumento della plastica che si attesta nel 2020 a 216.289,5 tonnellate (nel 2019 è stata pari a 170.879,04 tonnellate). Si può ipotizzare di imputarlo a un aumento della produzione di imballaggi da consumi domestici e al massiccio ricorso all’asporto.

Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche

Continua a salire il valore della raccolta RAEE: + 5,4% rispetto al 2019. La percentuale più consistente è rappresentata da lavatrici, lavastoviglie, forni, cappe, seguiti da frigoriferi, condizionatori, congelatori e da piccoli elettrodomestici, apparecchi di illuminazione e pannelli fotovoltaici. In calo, atteso e fisiologico, il peso degli apparecchi con schermi. Ultimo posto, connaturato alla natura del prodotto, per le sorgenti luminose.

Recupero di materia ed energia ancora in crescita

“Il recupero di materia e energia – ha specificato l’assessore Cattaneo – evidenzia valori in crescita, confermando il trend in aumento degli anni scorsi. Rispetto al 2019 (84,6%) e al 2018 (83,9%), nel 2020 il recupero diretto (primo destino) di materia e di energia è quindi pari all’85% e, se sommato ai quantitativi in uscita dai TMB (trattamento meccanico biologico), arriva al 90%. Due terzi come materia, un terzo come combustibile per produrre energia. Un esempio concreto di economia circolare”.

“A questo va sommata – ha aggiunto l’assessore – la quota di scarti delle frazioni oggetto di raccolta differenziata che vanno a ulteriore recupero di materia ed energia come secondo destino innalzando ulteriormente il totale di ciò che viene recuperato”.

Nel 2020 il recupero di materia sul totale dei rifiuti urbani è stato del 63,4%, a fronte del 62,3% del 2019. Il recupero di energia sul totale rifiuti urbani compresi i quantitativi dei rifiuti sottoposti a TMB e inviati poi a termovalorizzazione è 26,56%. Il dato segna una diminuzione rispetto al 2019 (27,6%) in quanto sono diminuiti i rifiuti urbani indifferenziati, conseguenza dell’aumento della raccolta differenziata.

Verso ‘zero’ discarica

Nel 2020 sono state conferite direttamente in discarica solo 2.396 tonnellate di rifiuti urbani non differenziati (corrispondenti allo 0,05% del totale dei rifiuti urbani), in diminuzione rispetto al 2019, quando ne erano state smaltite 3.838 tonnellate (pari allo 0,08 % del totale dei rifiuti urbani). Come secondo destino, cioè considerando anche i rifiuti decadenti da Tmb, si arriva a 38.454 tonnellate, pari a solo 0,8% del totale dei rifiuti urbani prodotti.

“Questo – ha commentato Cattaneo – conferma il successo delle politiche di azzeramento della discarica per la gestione dei rifiuti adottate in Lombardia a partire dal 1996. La discarica infatti è solo l’ultimo destino possibile. Un dato che ha saputo migliorarsi anche nella situazione emergenziale data dalla pandemia”.

Da ARPA dati preziosi per verifica azioni e nuove strategie

“Come ogni anno il report fornisce un quadro circostanziato e rappresenta uno strumento fondamentale per verificare l’efficacia delle politiche adottate in Lombardia - ha sottolineato il direttore generale di ARPA Lombardia, Fabio Carella -, una delle regioni più avanzate in questo settore. I dati elaborati dall’Agenzia attraverso l’applicativo O.R.SO. (Osservatorio Rifiuti Sovraregionale), infatti, insieme ai controlli effettuati sugli impianti, permettono ai decisori la messa a punto di strategie sempre più incisive per lo sviluppo di un sistema economico rigenerativo”.

Alta capacità di smaltimento rifiuti

La dotazione impiantistica lombarda conferma la capacità di smaltimento in totale autosufficienza, andando spesso a sopperire anche alle carenze impiantistiche delle altre regioni.

Anche nel 2020 oltre il 98% dei rifiuti prodotti in Lombardia sono stati gestiti negli impianti della regione (primo destino), in particolare quelli urbani non differenziati. Il 2% residuo deriva dalla presenza di comuni confinanti con altre regioni che in alcuni casi hanno conferito in impianti non lombardi. In Emilia-Romagna (1%) in particolare per il verde, in Veneto (0,46%) specialmente per umido, verde, raccolta e trattamento di apparecchi elettrici, elettronici e medicali e plastica; in Piemonte (0,32%) in particolare per multimateriale e inerti.

Rifiuti speciali

La produzione totale di rifiuti speciali comprensivi degli inerti derivanti da costruzione e demolizione nel 2019 è stata pari a 33.486.938. Di questi i rifiuti speciali rappresentano 18.869.786 tonnellate, con un aumento percentuale del +2,4% rispetto al 2018, un risultato che corrisponde a circa il 23% della produzione nazionale. I rifiuti non pericolosi ammontano a 15.949.732 tonnellate, con un incremento del +3,0% rispetto al 2018 (15.481.451 t), mentre i rifiuti pericolosi ammontano a 2.920.055 tonnellate, mantenendosi pressoché stabili rispetto al 2018 (2.927.442 t), con una variazione del -0,5%.

Anche per quanto riguarda i rifiuti speciali, negli anni si è assistito a un aumento del recupero delle materie, che è passato dal 63% nel 2002 all’ 85,5% nel 2019. Negli impianti lombardi sono state gestite circa 46 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui quasi 39 milioni sottoposte ad operazioni di recupero.

Focus rifiuti inerti

I rifiuti inerti ammontano a 14.617.152 tonnellate e sono aumentati del 7,5 % rispetto al 2018. Su questi Regione Lombardia ha avviato un sistema per favorire l’incontro fra domanda e offerta degli aggregati riciclati inerti. ‘Un esempio di economia circolare – spiega l’assessore – applicata ai rifiuti speciali è il ‘Market inerti’, un ‘negozio’ online che favorisce lo scambio dei materiali di scarto derivanti da demolizione e costrizione e che contribuisce a dare slancio alle attività di recupero e così limitando l’utilizzo di nuove risorse naturali’.

Verso un nuovo programma gestione rifiuti

“Questi dati – ha sottolineato Cattaneo – confermano come la Lombardia stia procedendo verso l’attuazione dell’economia circolare. Nelle scorse settimane abbiamo avviato la fase conclusiva della Valutazione Ambientale Strategica del Programma Regionale di Gestione dei rifiuti (PRGR), che concorre all’attuazione delle strategie comunitarie di sviluppo sostenibile, oltre a rappresentare lo strumento di programmazione attraverso definire in maniera integrata le politiche in materia di prevenzione, riciclo, recupero, smaltimento rifiuti e gestione siti inquinati da bonificare”.

“Con questo piano, che sarà approvato entro il prossimo mese di aprile, Regione Lombardia evidenzia l’importanza di passare dal rifiuto alla risorsa – ha concluso Cattaneo – riducendo ulteriormente la produzione dei rifiuti e incrementando i già elevati standard qualitativi della raccolta differenziata”.

Focus Milano: nel 2020 la produzione cala del 6,4% a causa del Covid

L’andamento della produzione totale dei rifiuti urbani a livello provinciale segue quello regionale, evidenziando una flessione, visibile in particolare nella provincia di Milano (-6,4%), legata con molta probabilità alle misure di contrasto al Covid-19.

Un dato in diminuzione anche nelle province di Sondrio (-1,9%), Como (-1,8%), Varese ( -1,2%), Lecco (-0,6%), Brescia (-0,5%) e Bergamo -0,3%. Mentre, a parte il lieve scostamento di Monza Brianza (+0,8%), l’incremento della produzione dei rifiuti urbani è stato registrato nelle province della bassa pianura: Lodi (+2,5%), Pavia+2,2%, Mantova (+2,1%) e Cremona +1,3%.

Mantova ancora la più virtuosa nella raccolta differenziata

Anche nel 2020, sono 10 le province che si attestano oltre il 65% di raccolta differenziata. La provincia più virtuosa è ancora Mantova con 87,10% (+0,3% rispetto al 2019). Seguita da Monza e Brianza con 79,19% (+1,5%), Cremona con 78,58% (+0,2%), Varese con 78,17% (+1,1%); Bergamo 77,42% (+1,7%), Brescia 77,27% (+0,6%), Lodi 75,16% (+0,1%); Lecco 71,67% (+0,8%), Como 70,02% (+2,2%), Milano 68,91% (+2,2%), Sondrio 57,24% (+1,8%). Chiude la classifica Pavia, che tuttavia, con 159.816 tonnellate vede la percentuale di raccolta differenziata salire al 58,07%. Con un aumento del +6,0% rispetto al 2019.

Nel 2019 sono ancora le province di Bergamo, Brescia e Milano a produrre più della metà dei rifiuti speciali (56,4%) della Lombardia. Rispetto al 2018, i dati evidenziano un incremento della produzione in particolare nelle province di Pavia (+ 6,1%) e Cremona (+4,6%). A seguire Como (+1,8%), Brescia (+1,2%), Bergamo (+1%); infine Monza e Brianza (+0,9%), Lodi (+0,4%). Le province in cui si registra un calo più importante sono Lecco (-8.9%) e Mantova (-4,4%). A seguire Milano (-2.3%), Sondrio e Varese (-1,4%).

 

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23 feb 2022

La transizione ecologica non può prescindere da una decarbonizzazione del settore dell’Aerospazio. Dove ci si possono porre obiettivi concreti: ad esempio, arrivare ad abbattere del 75% le emissioni inquinanti dei voli a lungo raggio, grazie all’utilizzo di carburanti alternativi non fossili.

Questo è uno dei dati che emergono dal paper “Decarbonizing aerospace - A road map for the industry’s lower-emissions future pubblicato di recente sul blog di Deloitte Italia, network di società che fa capo all’azienda leader nei servizi di consulenza e che conta un team di 150 professionisti dedicati al nodo sostenibilità, con competenze che spaziano negli ambiti Energy, Climate Change, Carbon Neutrality, Salute, Ambiente e Sicurezza sul lavoro (HSE) e Biodiversità.

Deloitte Italia è tra i nuovissimi sottoscrittori del Protocollo lombardo per lo Sviluppo Sostenibile, attivato da Regione Lombardia nel settembre 2019 per coinvolgere imprese, Enti Locali, associazioni del territorio in azioni concrete in linea con i 17 SDGs dell’Agenda ONU 2030.

Per sapere di più sul Protocollo clicca qui e per conoscere i sottoscrittori clicca qui.

I numeri dello studio Decarbonizing aerospace

Deloitte ricorda dunque anzitutto l’impatto ambientale dei voli aerei in un mondo globalizzato. Un volo andata e ritorno da Londra a New York genera in media più di 1 tonnellata di CO2 a passeggero, quasi quanto ne produce un cittadino in un anno in un paese in via di sviluppo.

La sola aviazione commerciale pesa per il 2-3% delle emissioni globali di CO2 e nel quinquennio 2013-2018 queste sono cresciute del 32%. Entro il 2050 si attende un incremento delle stesse pari a 2,5 volte il livello raggiunto nel 2019 e, quindi, il raggiungimento di un peso pari al 22% delle emissioni globali.

Le emissioni generate durante l’uso dei velivoli costituiscono da sole il 70% delle emissioni totali. Come limitarle?

Il paper suggerisce diverse opzioni. A cominciare da motori a propulsione elettrica o a idrogeno e dall’utilizzo di carburanti non fossili, passando per design innovativi per aumentare l’efficienza nei consumi e lo sviluppo di infrastrutture a supporto dei carburanti non tradizionali.

Cosa sono i carburanti alternativi

Attualmente la propulsione elettrica e quella a idrogeno non sembrano due strade percorribili. Deloitte nota che la prima è applicabile solo al corto raggio, richiede “una reingegnerizzazione dei sistemi di propulsione e dei velivoli stessi oltre a investimenti in batterie e fonti di ricarica”. Quanto all’idrogeno, presenta “complessità tali da limitarne la commerciabilità”.

I carburanti per aviazione sostenibile (o SAF) rappresentano invece un’opzione molto più facilmente praticabile e consentono una riduzione delle emissioni che può raggiungere l’80% a seconda della materia prima sostenibile utilizzata, dal metodo di produzione e della filiera di distribuzione fino all’aeroporto.

Secondo le stime Deloitte, allora, “entro il 2050 si potrebbero ridurre del 75% le emissioni dei voli a lungo raggio grazie all’utilizzo di carburanti alternativi e abbattere del 60% le emissioni dei velivoli leggeri e voli a corto raggio grazie all’utilizzo della propulsione elettrica”. 

Il nodo incentivi

Se invertire rotta è indispensabile, e dunque anche praticabile, Francesco Legrottaglie (Aerospace & Defense Leader e partner di Deloitte Italia) sottolinea però che “non è così immediata la comprensione della difficoltà per gli stessi operatori del settore ad aderire al cambiamento”. E conclude che “l’identificazione delle soluzioni tecnologiche adatte, che possano però avere diffusione industriale, richiede l’indispensabile supporto pubblico in particolare sotto forma di incentivi”.

Incentivi, si precisa, “sia a favore sia delle compagnie aeree, sia delle società che producono e distribuiscono energia”.

Quella tra pubblico e privato è in questo caso secondo Legrottaglie “una collaborazione virtuosa oltre che necessaria, perché conduce alla definizione di una road map chiara e a strategie, anche politiche, esplicite, presupposto fondamentale di attrazione per i fondi di private equity quando si investe in R&D e tecnologie pionieristiche”.

#energia #climatechange #carbonNeutrality #Salute #Ambiente #Sicurezzasullavoro #biodiversità #decarbonizzazione #R&D #ricercaesviluppo #PE

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9 feb 2022

La tutela di ambiente, biodiversità, ecosistemi è da oggi una norma della Costituzione Italiana: una svolta che non è retorico definire storica.
Martedì 8 febbraio infatti la Camera ha approvato in via definitiva la proposta di legge che prevede la modifica dell’articolo 9 e dell’articolo 41 della Carta.

Il nuovo testo

Nello specifico, l’articolo 9 regola la tutela di paesaggio e patrimonio storico e artistico: la modifica la integra con quella dell’“ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni” e inserendo il richiamo a una “legge dello Stato” che “disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.

L’articolo 41 regola invece l’iniziativa economica privata, specificando che questa è libera ma che “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”. È qui che si installa l’altra fondamentale modifica: non possono esserci danni neppure “alla salute e all’ambiente”.

Il testo con la proposta di legge era stato approvata due volte dal Senato e una alla Camera.

In quarta lettura, sempre alla Camera, è passato con 438 voti (solo uno contrario, sei le astensioni), più della maggioranza di due terzi. Un dato significativo, segno di una sensibilità diffusa e mutata: anche a livello di opinione pubblica. Ora dunque la nuova normativa entra subito in vigore senza la necessità di un referendum confermativo.

Viene colmata quella che di fatto era una lacuna della massima legge dello Stato, ‘figlia’ del resto di un’epoca che non conosceva ancora lo sfruttamento selvaggio delle risorse naturali, la deforestazione, la perdita di habitat e biodiversità, l’inquinamento massivo di acque e terreni, gli impatti del cambiamento climatico.

Lo sguardo alle future generazioni

La tutela dell’ambiente diventa dunque uno dei princìpi fondamentali su cui si basa la Repubblica Italiana. La legislazione futura non potrà non tenerne conto, e sarà necessario adeguare le norme vigenti. Con la modifica della Costituzione, lo sguardo si sposta finalmente sulle conseguenze a lungo termine delle nostre scelte, da compiere appunto “anche nell’interesse delle future generazioni”.

Tema dei prossimi mesi sarà dunque come tradurre nella pratica effettiva la tutela di ambiente, biodiversità, ecosistemi.

Intanto questo passaggio è stato celebrato come epocale dal ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani.

Cattaneo: in Lombardia risorse ingenti per la biodiversità

“Finalmente la tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali sono riconosciuti e garantiti dalla nostra Costituzione - sottolinea anche l’assessore allAmbiente e Clima di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo -. E questo è avvenuto con un voto espresso in Parlamento della maggioranza pressoché assoluta, modificando l’articolo 9 della Costituzione e stabilendo così un patto generazionale, un segnale forte per le generazioni future”.

“La biodiversità - prosegue - è argomento di cui si parla ancora poco. Eppure, la perdita di biodiversità può produrre nel futuro perdite peggiori rispetto a quelle dei cambiamenti climatici. Per cui è fondamentale la sua tutela”.

“Come Regione Lombardia stiamo investendo decine di milioni di euro - precisa l’assessore - per la tutela della biodiversità, che rappresenta proprio uno degli strumenti chiave della nostra strategia di sostenibilità ambientale. La sfida che abbiamo di fronte e che sosteniamo con convinzione difatti è dimostrare che lambiente e la sostenibilità sono driver dello sviluppo.

La Lombardia rappresenta il territorio italiano più ricco di biodiversità.

Un ‘patrimonio’ che Regione Lombardia ha già deciso di salvaguardare, attivando ad esempio un percorso per arrivare a una Strategia regionale per la Biodiversità, e ora con un bando dedicato, quello “BioClima” da 3,5 milioni di euro per interventi di promozione della biodiversità e dell’infrastrutture verdi in tutto il territorio regionale, con particolare riguardo alla rete di aree protette e siti Natura 2000. 

 I prossimi passi

Donatella Bianchi, presidente di WWF Italia, definisce la modifica costituzionale “un primo importantissimo passo, che armonizza il nostro sistema con i principi formulati a livello europeo e internazionale e fatti propri dalla giurisprudenza costituzionale, di legittimità e di merito. Per dare concretezza a questi passaggi è ora necessario definire un sistema normativo organico e innovativo a tutela della natura d’Italia. Il nuovo assetto costituzionale rafforza significativamente il principio della sostenibilità, fin qui trattato solo in termini di dottrina e giurisprudenza, e crea il presupposto per aumentare il livello di salvaguardia del capitale naturale che costituisce la base insostituibile di tutte le nostre attività anche economiche”. 

#ambiente #biodiversità #Costituzione #riforma #sostenibilità

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9 feb 2022

Un contributo a cura di Michele Scalvenzi - Segretario generale di Fondazione Cogeme
Il 5 febbraio si è tenuto l’evento promosso da Fondazione Cogeme in collaborazione con Kyoto Club presso il Monastero di S. Pietro in Lamosa a Provaglio d’Iseo (Bs). Una mattinata ricca di spunti, grazie anche alla Tavola rotonda con al centro le sfide del PNRR, oltre che alle realtà premiate nell’ambito del concorso nazionale rivolto a Enti Locali e aziende.

Fondazione Cogeme ringrazia ancora tutti i partner che rendono possibile questo progetto tra cui Apindustria Confapi Brescia, Confagricoltura Brescia, Confindustria Brescia Giovani imprenditori, Cogeme Spa, Acque Bresciane.

In allegato il comunicato stampa di Fondazione Cogeme, con l'elenco e la descrizione delle realtà e delle iniziative premiate.

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7 feb 2022

Anche il patrimonio immobiliare pubblico è chiamato alla sfida della transizione ecologica.

Protagonisti di questo passaggio sono allora funzionari, tecnici e professionisti impegnati nella gestione del patrimonio pubblico, dagli edifici alle infrastrutture energivore.

Proprio a loro si rivolge dunque GSE in-FORMA PA: ovvero il servizio gratuito di formazione continuativa offerto da GSE (la società pubblica nata per promuovere fonti rinnovabili ed efficienza energetica) per sviluppare competenze sugli strumenti dincentivazione a fondo perduto previsti per le fonti di energia rinnovabile e per l’efficienza energetica.

L’obiettivo di GSE In-FORMA PA è dunque quello di rendere i gestori del patrimonio pubblico in grado di utilizzare al meglio tali incentivi per sostenere la transizione energetica dei Comuni, rendendoli una leva per gli investimenti pubblici.

Quattordici gli incontri di formazione previsti per il 2021-22.

L'appuntamento del 9/2

Il prossimo incontro, erogato come gli altri in forma di webinar e organizzato in collaborazione con Regione Lombardia, è in programma mercoledì 9 febbraio 2022, alle ore 9.30 e ha come tema “AUTOCONSUMO E COMUNITÀ PER LE PA. Risorse per la transizione ecologica dei territori”. 

La formazione del 9/2 verterà dunque sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare degli Enti Pubblici per sviluppare forme di Autoconsumo e Comunità di Energia da Fonti Rinnovabili

I partecipanti conosceranno le opportunità dell’Autoconsumo, le regole per la costituzione di Comunità di Energia Rinnovabile, i meccanismi di incentivazione GSE e le modalità per ottenere gli incentivi statali, inclusi quelli nell’ambito del PNRR per i Comuni sotto i 5 mila abitanti.

Previsto anche un confronto con i Relatori. 

La proposta formativa dei webinar GSE In-forma PA vuole essere mirata e altamente tecnica.

Sono garantiti crediti formativi professionali su scala nazionale grazie alla sinergia sul territorio con gli Ordini di ingegneri e architetti e i Collegi Professionali di geometri e periti.

Per iscriverti al webinar GSE in-forma PA del 9/2, clicca qui

L’elenco dei prossimi webinar

Questo l’elenco dei prossimi webinar, tutti con inizio alle 9.30, fino all’ultimo in programma a metà giugno:

- 23 febbraio, “Illuminazione pubblica

- 9 marzo, “Edilizia Pubblica: Valorizzazione Patrimonio Pubblico

- 23 marzo, “Manutenzione e Incentivi al FV

- 6 aprile, “Edilizia Pubblica Sanitaria

- 20 aprile, “Illuminazione Pubblica

- 4 maggio, “Edilizia Pubblica: Riqualificazione Atenei

- 18 maggio, “Autoconsumo e CER

- 15 giugno, “Edilizia Pubblica: Valorizzazione Edilizia Tutelata

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3 feb 2022

È prevista nel mese di marzo (con pubblicazione anticipata a febbraio) l’apertura del nuovo bando “Biodiversità e Clima” di Regione Lombardia, che mette a disposizione 3,5 milioni di euro di fondi regionali per interventi di promozione della biodiversità e dell’infrastrutture verdi in tutto il territorio regionale con particolare riguardo alla rete di aree protette e siti Natura 2000 e mira ad essere il più importante esempio di partnership pubblico-privata a scala regionale per la valorizzazione dei servizi ecosistemici.

Inoltre, grazie all’impegno della Fondazione Cariplo, viene messo a disposizione degli enti interessati un Servizio di assistenza tecnica e supporto per la candidatura dei progetti, erogato da Etifor.

Il primo webinar di presentazione e approfondimento del bando è previsto per mercoledì 9 febbraio 2022.

Per iscriverti, vai a questo link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-presentazione-del-servizio-di-assistenza-tecnica-bando-bioclima-257784559557

Il Bando “Biodiversità e Clima” sarà disponibile sulla piattaforma regionale Bandi Online.

I destinatari dei finanziamenti

L’innovativo bando regionale “Biodiversità e Clima (BioClima)” di Regione Lombardia, approvato con la D.g.r. n. 5706 del 15 dicembre 2021, mette a disposizione per gli Enti gestori delle aree protette e dei siti Natura 2000 ai sensi della l.r. 86/83 e per le Amministrazioni pubbliche nuovi finanziamenti in conto capitale a fondo perduto, per la realizzazione di interventi di conservazione della biodiversità, di contrasto e adattamento al cambiamento climatico e di valorizzazione dei servizi ecosistemici di foreste, aree protette e reti ecologiche lombarde.

Lo stanziamento di 3,5 milioni di euro (per le annualità 2022 e 2023) conferma anzitutto l’impegno di Regione Lombardia sul fronte ambientale nell’attuazione del Piano delle Azioni Prioritarie per la Biodiversità di Regione Lombardia 2021-2027 e della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile.

L’innovazione: quantificare e misurare gli impatti previsti

I progetti, infatti, dovranno contribuire alla creazione di nuove foreste di pianura e al miglioramento di quelle esistenti, in linea anche con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, ampliare la superficie di habitat utili alla conservazione della biodiversità e le infrastrutture verdi, in linea con la Strategia Europea sulla Biodiversità per il 2030, e aumentare l’erogazione dei servizi ecosistemici e la loro valorizzazione economica rendendo più resilienti gli habitat e le comunità umane.

Da sottolineare i due aspetti innovativi del nuovo bando che mira a essere il più importante esempio di partnership pubblico-privata a scala regionale per la valorizzazione dei servizi ecosistemici.

Primo, i progetti presentati dovranno prevedere, misurare e certificare l’impatto atteso sia sulla biodiversità sia in termini di stoccaggio di CO2, utilizzando procedure e approcci scientificamente rigorosi e riconosciuti internazionalmente.

Secondo, i progetti dovranno assicurare un co-finanziamento minimo per almeno il 30% del costo di progetto, di cui almeno il 10% da fonti private. Questi due aspetti permetteranno alle aziende partner non solo di contribuire a generare impatti positivi sul territorio e per i cittadini ma anche di ottenere delle dichiarazioni di impatto verificate e utilizzabili all’interno di strategie di responsabilità sociale d’impresa, contabilità ambientale e marketing.

Scopri il Servizio di assistenza pubblica in 3 webinar

Come detto inoltre, grazie all’impegno di Fondazione Cariplo e ispirandosi ai più innovativi esempi a livello globale di blended-finance per gli investimenti nella conservazione della natura è stato attivato un servizio di assistenza tecnica per gli enti interessati a concorrere al bando. 

Il servizio di assistenza tecnica, oltre a fornire informazioni sul bando, avrà lo scopo specifico di supportare gli enti nella progettazione degli interventi legati alla misurazione, verifica indipendente e valorizzazione dei servizi ecosistemici e nell’attività di reperimento del co-finanziamento privato

Il servizio, già attivo, è erogato da Etifor, società specializzata nella certificazione e valorizzazione dei servizi ecosistemici e nel coinvolgimento del settore privato su iniziative di conservazione della natura. L’impegno rientra nell’ambito di un Accordo Quadro sottoscritto nel gennaio 2021 tra Fondazione Cariplo e Regione Lombardia per sostenere azioni congiunte nel campo della sostenibilità ambientale.

Per gli enti interessati ad approfondire la conoscenza del bando e del supporto fornito dal Servizio di assistenza tecnica, Etifor ha messo in programma tre webinar:

Mercoledì 09/02 ore 11:00

Lunedì 21/02 ore 11:00

Venerdì 11/03 ore 11:00

Per modulo d’iscrizione e maggiori informazioni relative al Servizio di assistenza tecnica visita il sito Servizio di assistenza tecnica del bando “BioClima” di Regione Lombardia.

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31 gen 2022

Un’occasione di confronto sull’Economia circolare, in particolare su “Opportunità e sfide offerte dal PNRR”, e insieme una cerimonia per premiare chi dell’economia circolare ha già fatto una bandiera sul territorio.

Questo vuole essere l’evento promosso da Fondazione Cogeme sabato 5 febbraio 2022 al Monastero di San Pietro in Lamosa, a Provaglio d’Iseo (BS).

L’iniziativa prevede infatti nella prima parte una tavola rotonda sui temi dell’economia circolare, quindi nella seconda la consegna del Premio di eccellenza nazionale “Verso un’economia circolare” alle aziende e ai Comuni vincitori della quinta edizione.

La partecipazione del pubblico all’evento è prevista solo on line.

La diretta streaming si terrà a partire dalle ore 10 e fino alla conclusione dei lavori, entro la mattinata, sui canali social di Fondazione Cogeme:

YouTube

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LinkedIn.

Per scoprire i vincitori di questa quinta edizione del Premio di eccellenza nazionale segui l’evento del 5 febbraio.

Il programma

All’evento parteciperanno tra gli altri il presidente della Fondazione Cogeme Gabriele Archetti e il vicepresidente Elvio Bertoletti, il direttore di Kyoto Club Sergio Andreis, l’assessore regionale all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo, la viceministro alle Infrastrutture Teresa Bellanova, la vicepresidente di Fondazione Cariplo Valeria Negrini, la presidente di Confindustria Brescia Giovani Imprenditori Anna Tripoli, il vicepresidente vicario Apindustria Marco Mariotti, Giovanni Garbelli di Confagricoltura Brecia, il presidente di Cogeme S.p.A. Dario Lazzaroni, il consigliere di Acque Bresciane Marco Franzelli.

In allegato l’agenda dettagliata dei lavori.

La mission della Fondazione e il Premio

Fondazione Cogeme nasce nel 2002 da Cogeme S.p.A., società per azioni controllata da Comuni delle province di Brescia e Bergamo e attiva principalmente nel settore Energia e nella gestione di servizi idrici. Nel tempo, la Fondazione ha portato avanti nei territori della Franciacorta e della pianura Occidentale della Provincia di Brescia progetti di carattere ambientale, sociale, educativo e culturale secondo i principi dello sviluppo sostenibile, con una nuova declinazione orientata all’economia circolare.

In particolare, nel 2016 Fondazione Cogeme con il contributo di Fondazione Cariplo ha avviato il progetto “Verso un’economia circolare: avvio di un Centro Nazionale di Competenza in provincia di Brescia”.

All’interno del progetto il Premio di eccellenza nazionale “Verso un’economia circolare” - organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e Confcooperative - si rivolge a enti locali, per sostenere sistemi industriali che favoriscano il riciclo e riuso delle risorse, la diminuzione dei rifiuti e l’uso efficiente di materiali di scarto.

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