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26 gen 2022

Nuova e importante adesione al Protocollo di Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia. È quella di SEA, la società pubblico-privata che gestisce gli scali di Linate e Malpensa: tra i primi 10 gestori aeroportuali in Europa per volume di traffico passeggeri e merci, secondo in Italia per numero passeggeri e primo per merci trasportate.

Con la sottoscrizione del Protocollo, il 20 gennaio, SEA si impegna dunque a sviluppare, nell’ambito della propria attività, iniziative e azioni a favore della sostenibilità lavorando su proposte e idee di mitigation strategies applicabili a tutte le operazioni aeroportuali.

La firma in calce al Protocollo, accanto a quella dell’assessore regionale all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo, è quella dell’AD e Direttore Generale di SEA, Armando Brunini.

Il ruolo del Protocollo per lo Sviluppo Sostenibile

Il Protocollo di Sviluppo Sostenibile è stato presentato da Regione Lombardia a settembre del 2017 e da allora ha raccolto decine e decine di adesioni dagli stakeholder regionali: con la firma di SEA, a oggi sono 88 i sottoscrittori.

Il documento regionale impegna i sottoscrittori ad applicare alla propria attività il principio dello sviluppo sostenibile nelle sue tre dimensioni economica, sociale e ambientale, a concorrere alla realizzazione delle azioni per l’attuazione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (il documento strategico di Regione Lombardia su questi temi), e a definire un proprio programma di impegni - con i relativi tempi di attuazione - nelle aree di azione individuate dal Protocollo: dall’economia circolare alla transizione a una economia a basse emissioni di carbonio; dal contenimento del consumo di suolo alla tutela delle risorse idriche e della biodiversità.

Sempre sui temi al centro del Protocollo e della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile si è poi aggiunta un’altra iniziativa di rilievo di Regione Lombardia, quella del Forum Regionale per lo Sviluppo Sostenibile.

L’impegno di SEA

Dal giugno 2019, SEA aderisce a “NetZero2050”, iniziativa promossa da ACI Europe per raggiungere entro il 2050 lo “zero netto” di emissioni CO2 generate. Sempre sul fronte della sostenibilità un impegno della società di gestione degli scali milanesi è quello di ridurre al minimo l’impatto ambientale dei rifiuti, e favorire riuso e riciclo attraverso una forte spinta alla raccolta differenziata nei due scali.

Nel 2021, SEA è stata selezionata tra le 150 aziende italiane “Leader della Sostenibilità 2021” in seguito a un assessment condotto dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore e dalla società tedesca Statista su circa 1.500 aziende operanti in Italia.

L’impatto ambientale del settore aereo

A livello europeo, tra i principali obiettivi fissati dal comparto Aviation ci sono: Net Zero Emission entro il 2050 da tutti i voli interni e in partenza da aeroporti UE (con una “forte riduzione” entro il 2030), la riduzione degli inquinanti e il miglioramento della qualità dell’aria locale.

Quanto alle emissioni CO2, quelle del trasporto aereo in Europa sono cresciute del 27,6% tra il 2013 e il 2019, in controtendenza rispetto agli altri settori ETS come energia e manifattura (-19,7%). Il Climate Action Tracker (istituto di politiche climatiche indipendente) considera poi il livello di emissioni target dell’aviazione internazionale al 2030 come “criticamente insufficiente”.

Ci sono poi altri dati significativi, tra quelli riportati sempre nel Sustainability Report 2020 della SEA: la technology disruption relativa all’entrata in commercio di modelli di aeromobili a “emissioni zero” (elettrici o a idrogeno) è prevista non prima del 2035 (per le tratte a corto-medio raggio). Entro il 2050 oltre 10 mld di passeggeri saranno trasportati per via aerea per circa 20 miliardi km/anno. Senza alcun ulteriore miglioramento nella tecnologia, nei combustibili o nelle operazioni, questa attività genererebbe circa 1.800 miliardi di tonnellate (Mt) di CO2 (erano mille miliardi circa del 2019). La misura che viene considerata maggiormente capace di contribuire alla riduzione delle emissioni aviation è l’utilizzo spinto di Sustainable Aviation Fuel (in combinazione con l’offsetting).

Per quel che riguarda poi la gestione degli scali aerei, non bisogna dimenticare che oltre alle emissioni legate al ciclo LTO dei veivoli - avvicinamento e atterraggio, rullaggio, decollo e salita, ovvero tutte le operazioni compiute sotto i 900 metri di altezza - sono da conteggiare anche quelle prodotte dai veicoli che accedono agli aeroporti, e quelle legate ai consumi delle infrastrutture presenti negli scali.

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17 dic 2021

Il 15 dicembre 2021 Regione Lombardia ha approvato i criteri del nuovo bando regionale per sostenere interventi di conservazione della biodiversità, adattamento al cambiamento climatico e valorizzazione dei servizi ecosistemici delle foreste e aree protette lombarde, che prevede il coinvolgimento del settore privato.

Un’opportunità per rendere il territorio lombardo più resiliente alla crisi climatica e, al contempo, per raggiungere gli obiettivi di mitigazione climatica fissati dai recenti impegni della Commissione Europea durante la COP26.

La Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo, ha dunque approvato la delibera che fissa i criteri del Bando, la cui apertura è prevista a febbraio 2022.

“Abbiamo approvato – spiega l’assessore all’Ambiente – i criteri per uno strumento innovativo. Per fare fronte infatti alle sfide che la Lombardia deve affrontare è necessario intervenire urgentemente con politiche attive e strumenti di finanziamento capaci di proteggere la biodiversità e fare fronte ai danni causati dal cambiamento del clima. Per questo stiamo progettando azioni ambiziose e innovative, capaci di coinvolgere anche il settore privato. Oltre a supportare gli Enti gestori di foreste e aree protette”. 

I criteri

Viene, anzitutto, confermato l’impegno di Regione Lombardia sul fronte ambientale grazie allo stanziamento di 3,5 milioni di euro (per le annualità 2022 e 2023) per sostenere gli enti gestori delle aree protette e dei siti Natura 2000 e le amministrazioni pubbliche, nell’attuazione del Piano delle Azioni Prioritarie per la Biodiversità (PAF) di Regione Lombardia 2021-2027 e della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile.

I progetti dovranno perseguire gli obiettivi di ampliare la superficie di habitat utili alla conservazione della biodiversità, implementare la rete ecologica a scala regionale e locale, potenziare l’infrastruttura verde del territorio, aumentare l’erogazione dei servizi ecosistemici e la loro valorizzazione economica e rendere più resilienti – rispetto ai cambiamenti climatici – sia gli habitat che le comunità umane.

Un bando innovativo

Da sottolineare i due aspetti innovativi del nuovo bando che mira a essere un esempio virtuoso di co-finanziamento pubblico-privato.

Primo, i progetti presentati dovranno prevedere, misurare e certificare l’impatto atteso in termini di stoccaggio di CO2 e sulla biodiversità e, secondo, i progetti dovranno assicurare un co-finanziamento minimo per almeno il 30% del costo di progetto, di cui almeno il 10% da fonti private, mentre il restante 20% potrà essere co-finanziato dall’ente beneficiario.

Le aziende private cofinanziatrici otterranno vantaggi dalla valorizzazione dei servizi ecosistemici in termini di comunicazione e marketing, contribuendo anch’esse a divulgare i risultati del progetto ed i relativi impatti positivi.

Il ruolo di Fondazione Cariplo

In considerazione del carattere innovativo dell’iniziativa Fondazione Cariplo, nell’ambito dell’Accordo Quadro sottoscritto nel gennaio 2021 con Regione Lombardia per sostenere azioni congiunte nel campo della sostenibilità ambientale, fornirà un’attività di assistenza tecnica a supporto degli enti beneficiari che intendano candidare il proprio progetto.

Tale assistenza avrà lo scopo di supportare i potenziali beneficiari nella progettazione delle attività di misurazione, verifica indipendente e valorizzazione dei servizi ecosistemici e nelle attività di reperimento del co-finanziamento e sponsorizzazioni successive. L’istruttoria tecnica e il monitoraggio dell’attuazione dei progetti candidati saranno affidati all’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste della Regione Lombardia (ERSAF).

Maggiori dettagli sul bando e sulle modalità per accedere all’assistenza tecnica saranno pubblicati a breve sul sito Bandi Online.

È possibile segnalare fin d’ora l’interesse al bando e a ricevere supporto dall’assistenza tecnica, compilando il form dedicato.

Qui puoi scaricare:

Testo D.g.r. n. 5706 del 15 dicembre 2021 di approvazione dei “Criteri e modalità per il finanziamento di interventi di conservazione della biodiversità, adattamento al cambiamento climatico e valorizzazione dei servizi ecosistemici delle foreste e aree protette lombarde, attraverso il coinvolgimento del se ttore privato”, allegato parte” (di prossima pubblicazione sul Burl)

Scheda Criteri

Allegato A – Interventi ammissibili

Allegato B – Spese ammissibili

Allegato C – Criteri di merito

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1 dic 2021

Si è chiuso con una grande partecipazione di istituzioni, imprese, studiosi e associazioni, ma anche con un nuovo impegno il 2° Forum per lo Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia, ‘Qui cresce il futuro’, che si tenuto a Palazzo Lombardia e in streaming dal 25 al 27 novembre.

(In copertina: immagine di Lombardia Notizie)

La manifestazione ha visto infatti tra i suoi momenti anche quello della firma da parte del promotore, l’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, del Protocollo di Intesa con la ‘Under2Coalition’: una rete di Regioni (oltre 200 in 46 Paesi mondiali di tutti i Continenti) che lavora sui temi dei cambiamenti climatici.

Impegno alle emissioni zero di Co2 nel 2050

“Il protocollo – ha spiegato Cattaneo – impegna la nostra Regione al raggiungimento dello zero netto globale di emissioni di CO2 entro il 2050 e a limitare l’aumento della temperatura a 1,5 gradi Centigradi. Il che significa ridurre la deforestazione, accelerare il passaggio ai veicoli elettrici, incoraggiare gli investimenti nelle energie rinnovabili. Rappresenta l’adesione convinta della Lombardia a un percorso che stanno già percorrendo molte regioni del mondo, tra le quali vogliamo essere nel gruppo di testa”.

“Il tema del cambiamento climatico – ha concluso Cattaneo – va infatti affrontato a livello ‘glocale’ con accordi globali tra gli Stati, come è avvenuto a Glasgow attraverso la Cop26, ma anche con azioni locali. Ricordo che sono le azioni locali a rappresentare tra il 70-80% degli interventi per contribuire alla soluzione del problema”.

Cingolani: Lombardia oggettivamente ‘motore’ europeo

L’impegno di Regione Lombardia è stato evidenziato anche dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, nel suo intervento in diretta video: “La Lombardia è oggettivamente un motore a livello europeo, soprattutto nella sostenibilità, e sta compiendo un lavoro eccellente. Siete, ad esempio, un modello in tutta la materia della gestione del ‘rifiuto’, dalla differenziazione alla valorizzazione. Così come siete bravi nella trasformazione energetica. Il mio auspicio è che voi come Regione avanzata di questo Paese possiate aiutarci a contribuire enormemente nella sfida” per l’affermazione di un modello di sviluppo più sostenibile.

L’innovazione per la sostenibilità: le storie dal territorio

 I momenti istituzionali sono stati affiancati da quelli dedicati ai tanti soggetti che già oggi sono attivi sul territorio sul fronte sostenibilità. In molti casi, si tratta di realtà che hanno puntato sull’innovazione per affermare nuovi paradigmi di organizzazione o produzione.

Sul palco del Forum è stata presentata ad esempio Ecomate, piattaforma software a basso costo pensata per far entrare la sostenibilità nella quotidianità delle imprese e in particolare delle PMI, fornendo loro un “rating” preciso del proprio grado di sostenibilità, a partire dal quale possono intraprendere azioni migliorative precise e concrete.

Spazio anche a Step Tech Park, il primo incubatore italiano per progetti innovativi che puntano alla riduzione delle emissioni di C02; alla bergamasca Montello S.p.A, specializzata nel recupero e riciclo di materiali plastici, pronta a un investimento di diverse centinaia di milioni per nuovi progetti per la disgregazione molecolare dei materiali plastici e la produzione di idrogeno blu e verde.

E ancora, il Forum ha portato l’esempio dell’asfalto green “Gipave’ di Iterchimica, altra realtà bergamasca che puntando su additivi high tech ha realizzato una pavimentazione a basso impatto ambientale e riciclabile. Un’innovazione di successo, che potrebbe essere ancora più diffusa se ci fosse - ha evidenziato l’AD dell’azienda Federica Giannattasio - una maggiore sensibilizzazione delle stazioni appaltanti: non basta insomma quella delle pubbliche amministrazioni.

Fontana: da noi un impegno concreto e un ruolo chiave

Una riflessione che evidenzia un dato: il cambiamento, la transizione green hanno bisogno di un’azione di sistema e del coordinamento sui territori. Anche in questa direzione ha voluto muoversi il secondo 2° Forum per lo Sviluppo sostenibile, e più in generale l’azione di Palazzo Lombardia. Ne ha parlato il presidente Attilio Fontana, nel suo intervento al Forum.

“L’impegno per la sostenibilità  di Regione Lombardia è concreto. E riguarda diversi ambiti d’azione in cui, come istituzione, abbiamo competenze. Un impegno importante che ha permesso di rendere la sostenibilità uno dei pilastri del nostro Programma regionale di sviluppo”, ha premesso Fontana.

“Regione Lombardia – ha spiegato ancora il presidente – ricopre un ruolo chiave, di congiunzione tra la strategia nazionale e il territorio. Credo infatti che tutti i livelli di governo debbano partecipare alla costruzione di iniziative e politiche efficaci in materia di sviluppo sostenibile”.

Sinergia tra pubblico e privato

“La società lombarda, in ogni settore  – ha sottolineato anche l’assessore Cattaneo – ha raccolto la sfida della sostenibilità con esperienze concrete è importanti. Anche il ruolo delle istituzioni nella nostra regione è centrale. Tutti i soggetti chiamati in causa si stanno impegnando con serietà per centrare gli obiettivi della sostenibilità. Ciò avviene con strumenti di governo mirati a facilitare il percorso, messi a disposizione anche da Regione Lombardia. Anche sul piano economico, con risorse davvero rilevanti”.

Particolare enfasi è stata data poi alla “sinergia tra le istituzioni e il privato” che, ha rimarcato Cattaneo, “contribuisce a rendere ancor più forte il percorso che la Lombardia sta compiendo verso la sostenibilità. Ne è un esempio il percorso che abbiamo intrapreso con aziende come Mc Donald’s, Nespresso e Yamamay”.

Per sapere di più sulle nuove adesioni al Protocollo per lo Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia, sull’impatto ambientale di moda e turismo e sull’azione del Banco Alimentare, guarda il video: clicca qui.

Per guardare il video di presentazione del Forum ‘Qui cresce il futuro’: clicca qui.

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30 nov 2021

Nell’ambito delle iniziative propedeutiche al secondo Forum regionale per lo Sviluppo sostenibile Regione Lombardia, in collaborazione con Promo PA Fondazione, ha organizzato due webinar dedicati al tema degli Smart Village e del Turismo sostenibile.

Gli eventi si collocavano nell’ambito della promozione della strategia della macroregione alpina EUSALP e del progetto europeo AlpGov2, come occasione per un confronto tra esperti e operatori pubblici e privati.

In entrambi i workshop era previsto un focus sul contesto europeo, su quello nazionale e su quello locale, con l’indicazione di alcune best practice dal territorio.

Il primo workshop dl 17 novembre aveva per tema “Il rilancio dei borghi e le opportunità del PNRR: l’esperienza degli Smart Village nell’area alpina - Il piano borghi nel PNRR. Il progetto Smart Village e l’esperienza della strategia EUSALP. Esperienze virtuose e best practices in Lombardia”.

Per guardare la registrazione del workshop sugli Smart Village, clicca qui.

In allegato il programma e alcune slide.

Le Alpi che curano

Il workshop del 23/11 si occupava invece di “Le alpi che curano: nuove forme di turismo Sostenibile per lo sviluppo della regione alpina - il turismo sostenibile come motore dello sviluppo dell’area alpina. I nuovi scenari del welfare culturale. Esperienze virtuose e best practices”. 

Per guardare la registrazione del secondo workshop, clicca qui.

In allegato il programma e le slide relative ad alcuni degli interventi.

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26 nov 2021

Plasteco ed Ecomondo: un’affinità naturale tra un progetto con ambiziosi obiettivi di sostenibilità e circolarità e una delle manifestazioni più importanti in Europa su queste tematiche.

Ecomondo è un evento dedicato all’economia circolare e sostenibile, intesa come l’utilizzo di materie prime rinnovabili e l’adozione di soluzioni energetiche innovative. In questo scenario, il 28 ottobre ha trovato naturale collocazione la presentazione da parte di Regione Lombardia del Progetto Interreg Plasteco, che supporta e condivide le iniziative di diverse Regioni europee volte a ridurre la circolazione e lo smaltimento dei rifiuti in plastica.

 

Il Tavolo Plastiche

Ai partecipanti è stato illustrato come la prima fase del progetto, della durata di tre anni, preveda lo scambio di esperienze e l’apprendimento di buone pratiche tra i partner, tramite meeting a livello sia regionale che interregionale e con il contributo degli stakeholder locali.

Un’interessante iniziativa promossa da Regione Lombardia è il Tavolo Plastiche, dove si confrontano i partner pubblici e privati del progetto, analizzando l’evoluzione della normativa di settore (in particolare la Direttiva SUP), condividendo i principali elementi emersi e portando contributi anche al nuovo programma regionale di gestione dei rifiuti, un importante strumento di pianificazione per il raggiungimento degli obiettivi dell’economia circolare.

Dopo le fasi di scambio di buone pratiche e meeting interregionali, Plasteco affronterà nel prossimo futuro il tema della redazione di un “Action plan”, individuando le azioni sulla base di quattro input: i principali elementi emersi dal Tavolo Plastiche; quelli emersi dall’aggiornamento del programma regionale – attualmente in corso e in fase di VAS – che prevede la partecipazione di soggetti istituzionali e pubblico interessato; l’evoluzione della normativa di settore (Direttiva SUP); e non da ultimo il confronto con i partner del progetto Plasteco che sarà avviato con le prossime attività previste.

L‘Action Plan e il Policy Instrument

Le azioni dell’Action Plan dovranno essere applicate al “Policy Instrument” scelto da ogni partner. Si porrà attenzione alla comunicazione, supportata da dati scientifici, e alla responsabilizzazione dei consumatori, a una maggiore diversificazione della plastica in fase di raccolta e a promuovere il mercato delle plastiche riciclate, ma anche ad affrontare il problema del trattamento delle bioplastiche negli impianti di compostaggio e digestione anaerobica. La ricerca dovrà apportare il suo contributo allo sviluppo di tecnologie innovative sul riciclo chimico delle plastiche, da attuare qualora quello meccanico non fosse possibile, come forma di recupero complementare.

Occorrerà inoltre affrontare il tema dei pochi polimeri riciclabili disponibili a fronte di molte tipologie di imballaggi in plastica, oltre che esplorare tecnologie innovative di riciclo chimico da attuare come forma di recupero complementare al riciclo meccanico e valutando le alternative più sostenibili attraverso gli studi LCA, di analisi del ciclo di vita dei prodotti e dei sistemi di gestione. Dovrà essere migliorata la conoscenza degli effetti delle microplastiche sulla salute umana e sull’ambiente.

La seconda fase del progetto Plasteco prevede l’attuazione di tali iniziative attraverso il “Policy Instrument” scelto da ogni partner, previo confronto tramite i prossimi meeting e le attività previste dal progetto. Un percorso sfidante, ma anche entusiasmante, accolto con grande interesse dai partecipanti a Ecomondo.

   

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23 nov 2021

Biodiversità e cambiamento climatico sono stati al centro dell’intervento dell’assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, agli Stati Generali Rete Natura 2000, nell’ambito del progetto Life Gestire 2020, dedicati quest’anno a ‘Biodiversità e cambiamenti climatici’ (in allegato l'agenda).

L’evento si è tenuto il19 novembre, all’auditorium ‘Testori’ di Palazzo Lombardia: l’iniziativa rientrava tra gli eventi del Pre-Forum: il 2° Forum regionale per lo Sviluppo sostenibile dal titolo ‘Qui cresce il futuro’ è in programma dal 25 al 27 novembre. Sarà il primo momento di approfondimento su questi temi dopo la COP 26 di Glasgow sui cambiamenti climatici.

“La Lombardia – ha detto Cattaneo – è attenta a trovare le risposte più efficaci per valorizzare il capitale naturale e salvaguardare la biodiversità, favorendo lo sviluppo dell’ambiente in ottica di sostenibilità e di tutela del territorio. Vogliamo però che cresca la consapevolezza che la biodiversità è un tema rilevante, tanto quanto il cambiamento climatico.

“La nostra Regione – ha aggiunto Cattaneo – spicca infatti per la ricchezza di biodiversità, ma anche per i rischi di perdita della stessa. E ciò non ci lascia indifferenti”.

Lombardia ha un capitale unico da valorizzare

“La Lombardia e in generale l’arco alpino – ha proseguito l’assessore – sono in Italia l’area con la più elevata ricchezza di biodiversità; deteniamo in effetti un capitale naturale unico e da valorizzare. Con il progetto ‘Life Gestire 2020’ abbiamo avviato un’azione sistematica, con attività e iniziative sul territorio, per la difesa della rete per la protezione della natura. Stiamo inoltre lavorando a una Strategia regionale sul tema. Sotto questo aspetto stiamo concludendo la consultazione pubblica sulla prima versione del documento ‘Verso la strategia regionale per la biodiversità’. In esso abbiamo descritto gli strumenti e le azioni che Regione ha messo in atto e che sono coerenti con gli obiettivi concordarti a livello internazionale, comunitario ed europeo”.

Biodiversità e climate change: incontro con stakeholders

Il convegno di venerdì 19 novembre è stato un’occasione d’incontro con gli stakeholders impegnati a tutelare i siti Regionali di Natura 2000 per condividere le iniziative. Ma anche per scambiare idee, discutere di problemi e sviluppare delle proposte.
Il Progetto Gestire 2020 negli anni ha consentito in effetti di programmare interventi, sviluppare progetti, rendere disponibili risorse e formare grazie alla collaborazione dei suoi partner. Ed entra ora nella fase conclusiva, per terminare nel 2023.

Candidati a un progetto ambizioso

“La nostra intenzione – ha precisato Raffaele Cattaneo – è però non creare interruzioni. Ci siamo candidati infatti per un progetto ancora più ambizioso che abbraccia il Bacino padano, anche in raccordo con i fondi del Pnrr. È nostra intenzione in effetti lanciare un Fondo biodiversità e clima, che renderà disponibili ulteriori risorse regionali”.

Investimenti per decine di milioni

“Come Regione stiamo investendo decine di milioni di euro – ha concluso Cattaneo – per la tutela della biodiversità, che rappresenta uno degli strumenti chiave della nostra strategia di sostenibilità ambientale. La sfida che abbiamo di fronte e che sosteniamo con convinzione difatti è dimostrare che l’ambiente e la sostenibilità sono driver dello sviluppo. Perché consentiranno alla nostra regione di rimanere eccellente: non solo rispetto allo sviluppo economico ma anche rispetto a quello verso la sostenibilità”.

Il contesto internazionale

Intanto, a livello globale si sta lavorando per la COP 15 Biodiversità a tema “Ecological civilization – building a shared future for all life on Earth”. L’evento, posticipato per la pandemia, si concluderà nel 2022 a Kunming in Cina.

I lavori per la COP del 2021, nello scorso ottobre, si sono conclusi con l’adozione della Kunming Declaration (scaricala in allegato) che tra l’altro riconosce l’importanza della partecipazione effettiva dei governi e delle autorità locali.

 

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22 nov 2021

Il 18 novembre 2021 si è svolto l’Infoday nazionale della prima call del Programma Interreg Spazio Alpino 2021-2027, organizzato presso l’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia dal Comitato nazionale del Programma in collaborazione con il National Contact Point. 

L’evento, rivolto ai beneficiari italiani, si è tenuto in forma ibrida, con circa 40 partecipanti presenti e oltre 300 connessi online. L’Assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo e il Direttore Generale, Dario Fossati hanno aperto i lavori. I diversi relatori hanno poi introdotto i partecipanti alle novità del Programma Spazio Alpino 2021-2027, condiviso informazioni preliminari circa la prima call e le relative modalità di partecipazione e illustrato infine i risultati della programmazione 2014-2020.

Diverse le domande presentate dal pubblico e a cui i relatori hanno risposto.

In caso di ulteriori approfondimenti sarà comunque possibile consultare le FAQ che saranno pubblicate sulla pagina web nazionale del Programma o contattare il National Contact Point.

 Scarica i materiali presentati, disponibili in allegato. 

L’Infoday nazionale ha preceduto l’evento di lancio della prima call organizzato dal Programma Interreg Spazio Alpino, in programma online il 22 e 23 novembre 2021.

 

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5 nov 2021

Ogni anno Regione Lombardia, nell’ambito del progetto Life Gestire Ip 2020, organizza gli “Stati generali della rete Natura 2000 in Lombardia”. Un momento di incontro con gli stakeholder impegnati a tutelare i siti RN2000 per condividere e scambiare idee, presentare nuove iniziative, discutere problemi e sviluppare proposte comuni.

L’evento annuale si terrà venerdì 19 novembre, a Milano nell’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia, dalle 9.30 alle 13.

Quest’anno in occasione del 2° Forum regionale per lo Sviluppo Sostenibile (in programma dal 25 al 27 novembre) e a seguito della COP26 sui cambiamenti climatici di Glasgow, gli Stati Generali saranno dedicati al tema “BIODIVERSITÀ E CAMBIAMENTI CLIMATICI”.

Si parlerà degli impatti dei cambiamenti climatici e di resilienza attraverso l’esperienza del Parco Campo dei Fiori, che in questi anni ha affrontato i danni causati da eventi climatici estremi.

In linea con gli assi portanti della Strategia regionale della Biodiversità, in corso di elaborazione, dell’importanza del monitoraggio di habitat e specie anche alla luce del IV Rapporto sullo stato della biodiversità in Italia, verrà fatto il punto sullo stato delle conoscenze e della consapevolezza del valore di RN2000 e della salvaguardia della biodiversità e quanto ciò influisca sulle azioni di conservazione. 

Infine, si affronterà il tema delle risorse disponibili su cui contare oggi e in futuro per contrastare la perdita di biodiversità e aumentare la resilienza del nostro territorio ai cambiamenti climatici.

A breve tutte le informazioni dettagliate, anche sul sito https://naturachevale.it.

 

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31 ott 2021

La Cop26 è già stata definita l’ultima chance nella sfida globale della riduzione delle emissioni climalteranti.

La Conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici, in programma dal 31 ottobre al 12 novembre a Glasgow, ha obiettivi chiari: difficile però dire se questa sarà davvero la volta buona per avere impegni vincolanti, ed effettivi, in tempi utili ad arginare l’innalzamento delle temperature oltre la soglia considerata di ‘non ritorno’.

L’Italia, che condivide la presidenza della Conferenza con il Regno Unito, è chiamata a fare la propria parte dopo aver ospitato eventi preparatori come il Youth4Climate e la PreCOP26.

L’ultima riunione della “Conferenza delle parti” - ovvero le 197 nazioni firmatarie della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici - si era tenuta a Madrid a dicembre 2019: dunque prima della pandemia di Covid-19 che ha costretto il mondo ad affrontare, oltre che perdite umane pesantissime, anche nuovi interrogativi sul rapporto tra uomo e ambiente.

Anche per questa ragione, la Cop26 (siamo infatti alla 26esima edizione, la prima Cop si è tenuta a Berlino nel 1995) si presenta come un momento fondamentale per fare il punto sull’attuale modello di sviluppo, e per prendere decisioni rapide ed efficaci, sollecitate ormai da tempo da un movimento sempre più ampio di opinione pubblica, associazioni, scienziati.

I 4 traguardi da raggiungere

In sintesi, la Cop26 ha 4 obiettivi.

Il primo riguarda naturalmente lo stop alle emissioni climalteranti. Ai 120 capi di Stato e di governo che s’incontreranno per i primi due giorni (per poi lasciare il campo alle delegazioni dei singoli Paesi) si chiede di impegnarsi ad azzerare le emissioni nette a livello globale entro il 2050 e di puntare a limitare l’aumento delle temperature a 1,5°C (rispetto ai livelli preindustriali).

Per raggiungere questi obiettivi, ciascun Paese dovrebbe:

- accelerare il processo di fuoriuscita dal carbone;

- ridurre la deforestazione;

- accelerare la transizione verso i veicoli elettrici;

- incoraggiare gli investimenti nelle rinnovabili

Qui entrerà in gioco il braccio di ferro che da diversi anni vede una serie di Paesi contestare le limitazioni alle emissioni climalteranti come inique, perché limiterebbero le loro possibilità di sviluppo. Queste nazioni, in testa la Cina, obiettano che i Paesi ormai più sviluppati e leader nella lotta ai cambiamenti climatici hanno storicamente contribuito in modo determinante, con le proprie emissioni di gas serra, all’aumento globale delle temperature.

L’altro punto determinante del vertice sarà allora il finanziamento da 100 miliardi l’anno per aiutare i Paesi più poveri a riconvertire le proprie economie. Un’azione collettiva concordata nel 2015 e prevista a partire dal 2020, che però ancora oggi non ha preso il via: i fondi potrebbero arrivare addirittura nel 2023.

E ancora, uno degli obiettivi fissati è la salvaguardia delle comunità e degli habitat naturali. Questo significa, ad esempio, intraprendere azioni per proteggere e ripristinare gli ecosistemi in quelle zone del mondo già più esposte agli effetti dei cambiamenti climatici. Qui occorrerà un sostegno complessivo ai Paesi coinvolti, per “costruire difese, sistemi di allerta, infrastrutture e agricolture più resilienti per contrastare la perdita di abitazioni, mezzi di sussistenza, vite umane” nei casi più estremi.

Ultimo obiettivo, quello di una maggiore collaborazione tra governi nelle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici.

Il contesto

Le ‘aggressioni’ agli habitat naturali - come deforestazione, attività mineraria, consumo di fauna selvatica - sono state messe sotto accusa per il possibile ‘salto di specie’ all’origine della pandemia. D’altra parte, i danni prodotti dai cambiamenti climatici e della perdita di biodiversità saranno altrettanto gravi, se non maggiori. Lo scioglimento dei ghiacciai continua ad accelerare ed eventi estremi come alluvioni, inondazioni, incendi interessano ormai anche l’Europa e il Mediterraneo, su cui proprio in questi giorni si abbatte per la prima volta un vero e proprio uragano.

L’ultimo rapporto dell’IPCC - Intergovernmental Panel on Climate Change (l’ente dell’ONU incaricato di raccolta dati e analisi sui cambiamenti climatici) sottolinea come “senza riduzioni immediate, rapide e su larga scala, delle emissioni di gas serra, limitare il riscaldamento a 1,5°C rispetto al periodo pre-industriale sarà impossibile”.

Per leggere la sintesi in italiano del rapporto IPCC clicca qui.

Sull’altro piatto della bilancia, aumentano le iniziative a favore della tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e per un sviluppo sostenibile, con un maggiore impiego di energie rinnovabili e azioni concrete per la transizione ecologica verso gli obiettivi tracciati.

 

  

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25 ott 2021

Energia, Green Economy, sostenibilità: questi i temi che dal 25 al 29 ottobre sono al centro della Settimana per l’Energia, la manifestazione promossa e coordinata da Confartigianato Lombardia con il contributo scientifico di Politecnico di Milano e il patrocinio di Regione Lombardia.

Sei giorni di eventi “per promuovere la cultura del consumo responsabile, approfondire gli aspetti tecnici e normativi della Green Economy, creare occasioni di aggregazione e riqualificazione professionale attraverso l'offerta di nuovi servizi”, come ricorda l’associazione promotrice.

 Questa edizione della Settimana per l’Energia, la 13esima, si svolge in modalità “phygital”: pur mantenendo una forte vocazione territoriale, tutti gli eventi potranno essere seguiti sia in diretta, in presenza o via web, sia in differita con visione della registrazione. Occorre però iscriversi sul sito www.settimanaenergia.it.

Come evidenziato dal titolo “L’Energia per la Transizione. Rivoluzione verde e Transizione ecologica per il futuro del Paese”, l’edizione 2021 ha l’obiettivo di approfondire la Missione 2 del PNRR, “Rivoluzione Verde e la Transizione Ecologica”, secondo quattro declinazioni: l’economia circolare e l’agricoltura sostenibile, l’energia rinnovabile e la mobilità sostenibile, l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici e la tutela e la valorizzazione del territorio e della risorsa idrica.

La settima si apre e si chiude con due eventi a Palazzo Pirelli, sede di Regione Lombardia: per seguire quello di venerdì 29 ottobre, “L’Energia per la Transizione: PNRR, rivoluzione verde e transizione ecologica per il futuro del Paese”, in diretta streaming a partire dalle ore 11 , clicca qui.

Verso il secondo Forum Regionale per lo Sviluppo Sostenibile

Sempre in una sede di Regione, ovvero nell’auditorium Testori di Palazzo Lombardia, il 23 novembre valorizzando i seguiti della Settimana dell’Energia Confartigianato Lombardia promuoverà uno degli eventi PreForum in vista del secondo Forum Regionale per lo Sviluppo Sostenibile, promosso da Regione Lombardia e in programma dal 25 al 27 novembre a Milano.

Questa seconda edizione del Forum Regionale vuole aiutare a definire una visione comune di sviluppo sostenibile, per governare una transizione equa verso modelli di crescita più sostenibile e diffusa, sfruttando appieno le prospettive dal Green Deal  promosso dalla Commissione Europea (per saperne di più, clicca qui).

Il programma della Settimana

Questo il programma della Settimana per l’Energia:

Lunedì 25 ottobre 2021 alle ore 17.00

«Comunità energetiche e autoconsumi collettivi,
il nuovo modo di fare fotovoltaico»

Martedì 26 ottobre 2021 alle ore 12.00

«L'utilizzo di aggregati riciclati e rigenerati in edilizia»

Martedì 26 ottobre 2021 alle ore 18:00

«Infrastrutture di ricarica elettrica: opportunità
 di sviluppo del territorio?»

Martedì 26 ottobre 2021 alle ore 18.00

«Micro e piccoli comuni al tempo del COVID:
laboratori di innovazione e strategie di resilienza»

Mercoledì 27 ottobre 2021
alle ore 11.00

«Innovazione e MPMI lombarde per sostenibili

produzioni alimentari di qualità»

Mercoledì 27 ottobre 2021
alle ore 17.00

«Sinergie sostenibili per la rigenerazione urbana»

Giovedì 28 ottobre 2021 alle ore 12.00

«Il teleriscaldamento: l'esperienza nel territorio
di Legnano»

Giovedì 28 ottobre 2021 alle ore 17.00

«L'etichetta energetica 2021»

Giovedì 28 ottobre 2021 alle ore 17:00

«Investimenti nelle infrastrutture idriche,
dalla necessità all’opportunità»

Giovedì 28 ottobre 2021 alle ore 18:30

«Riqualificazione del porto fluviale di Valdaro:
dal trasporto su acqua all'istituzione di una zona
logistica semplificata»

Tutti gli eventi sono in diretta streaming.

Il Programma detagliato su www.settimanaenergia.it.

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22 ott 2021

L’annuncio tanto atteso è arrivato dal principe William, duca di Cambridge, in collegamento con BBC e Discovery Channel: la città di Milano vince, con il progetto della Food policy degli Hub di quartiere contro lo spreco alimentare, la prima edizione del premio internazionale “Earthshot prize” per le migliori soluzioni a tutela dell’ambiente.

Un riconoscimento prestigioso, che ritrova la piena coerenza con le attività in corso nell’ambito del Tavolo sullo Spreco alimentare dell’Osservatorio regionale sull’Economia circolare di Regione Lombardia e in quelle del progetto INTERREG EU CircE – che si occupa di definire policy a supporto dell’economia circolare, al quale Comune di Milano e Banco alimentare prendono parte come stakeholder.

Il Premio si concretizza in un assegno da 1 milione di sterline (pari a 1,17 milioni di euro), e nel sostegno della Royal Foundation of The Duke and Duchess of Cambridge per i prossimi 5 anni.

La vittoria non era scontata, dal momento che il comitato di esperti internazionale dell’“Earthshot prize” era chiamato a valutare 750 iniziative, candidate da tutto il mondo. Ma certo aveva fatto bene sperare il fatto che l’esperienza milanese fosse arrivata tra i 15 finalisti.

La proclamazione, a inizio settimana, ha visto gli Hub di quartiere trionfare nella categoria “Build a Waste Free World” (“Costruisci un mondo senza rifiuti”), una delle cinque previste insieme a “Proteggi e ripristina la natura”, “Pulisci l’aria”, “Rianima gli oceani”, “Ripristina il nostro clima”.

A testimoniare la portata globale dell’iniziativa ci sono gli altri 4 vincitori: la Costa Rica per la protezione delle foreste, l’India per la riduzione delle emissioni dei fumi nell’atmosfera, la città di Berlino per lo sviluppo di tecnologie a idrogeno per la produzione energetica e le Bahamas per la difesa delle barriere coralline.

Come funzionano gli Hub di quartiere

L’idea alla base del progetto è tanto semplice quanto efficace. Si individuano ampi spazi, pensati per recuperare - tramite furgoncini coibentati -, stoccare e quindi da qui redistribuire eccedenze alimentari, destinate alle organizzazioni che si occupano di sostenere famiglie indigenti.

Vengono raccolti sia cibo fresco, secco e confezionato dai supermercati, sia pasti caldi recuperati da mense aziendali.

Il progetto è nato da un’alleanza, nel 2017, tra Comune di Milano, il gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Gestionale Food Sustainability Lab (di cui fa parte l’Osservatorio Food Sustainability) del Politecnico di Milano, Assolombarda, Fondazione Cariplo e il Programma QuBì, promosso da Fondazione Cariplo dal 2017 per contrastare la povertà minorile e in particolare la povertà alimentare.

Storia, risultati ed evoluzioni

La realizzazione del primo Hub, nel 2019 nel quartiere Isola, ha poi coinvolto Banco alimentare della Lombardia e ha permesso di salvare oltre 10 tonnellate di cibo al mese, assicurando in un anno un flusso di 260 mila pasti equivalenti, che hanno raggiunto 3.800 persone, grazie al contributo di 20 supermercati, 4 mense aziendali e 24 enti del Terzo settore.

Subito dopo il primo lockdown nella primavera 2020 è stato avviato l’Hub di Lambrate, gestito sempre da Banco alimentare della Lombardia in uno spazio messo a disposizione da AVIS Milano e con il contributo di BCC Milano. Il terzo Hub, al Gallaratese, è nato nel 2021 ed è gestito da Terre des hommes con il contributo di Fondazione Milan. 

Il prossimo, in fase di progettazione, sarà l’Hub di quartiere contro lo spreco alimentare del Corvetto, con la gestione del Banco alimentare della Lombardia e il contributo della Fondazione SNAM; mentre per aprirne un quinto il Comune di Milano ha recentemente avviato il tavolo di coprogettazione per l’Hub del Centro con l’Associazione IBVA e con il contributo di BCC Milano. 

Si tratta insomma di un progetto capace anzitutto di fare rete, e di attivare una preziosa sinergia tra molti e diversi attori del territorio: enti pubblici, banche alimentari, enti di beneficenza, Ong, università e imprese private. Con l’importante contributo di grandi insegne della grande distribuzione.

I fondi in arrivo dall’“Earthshot prize” verranno dunque utilizzati per potenziare sempre più questi hub, aprirne di nuovi, garantendone la sostenibilità sul lungo periodo e replicare questa best practice nella rete delle città che lavorano con Milano sulle food policy, partendo dalla rete delle città di C40 e del Milan Urban Food policy pact.  

All’orizzonte ci sono poi altre declinazioni della lotta allo spreco alimentare: con Fondazione Cariplo e SogeMi il Comune di Milano ha lanciato ad esempio l’iniziativa Foody zero sprechi, per replicare il modello degli Hub anche all’Ortomercato e recuperare il cibo fresco insieme a Banco alimentare della Lombardia, Recup, Croce rossa sud milanese, Università degli studi di Milano e molti altri partner in supporto.

Quella premiata dall’“Earthshot prize” è dunque “un’esperienza da valorizzare - chiosa la Direzione Generale Ambiente e Clima di Regione Lombardia -, per potenziare l’azione regionale attuata attraverso le Reti contro lo spreco alimentare”.

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15 ott 2021

Nel 2100, le temperature globali saliranno di 2,1 gradi: dunque oltre la soglia dei 2 gradi fissata come obiettivo dell’Accordo di Parigi sul clima per arginare il surriscaldamento del Pianeta. Così avverte la IEA, Agenzia Internazionale dell’Energia. Mentre sul web irrompono le immagini tratte da un sito, che utilizza l’Intelligenza Artificiale per mostrare come la nostra casa, o i luoghi simbolo della nostra città, potrebbero trasformarsi per effetto dei cambiamenti climatici.

C’è insomma dato, da allarme rosso, e c’è la potenza dirompente del ritratto dei luoghi a noi più vicini, in tutti i sensi: inondati per effetto dell’innalzamento dei mari o di inondazioni dovute a fenomeni metereologici sempre più estremi, coperti da una cappa pesante di smog, oppure dai fumi degli incendi provocati dalla maggiore aridità. Così li ‘fotografa’ l’Intelligenza Artifciale, elaborando i dati relativi alle previsioni attualmente disponibili sugli effetti del Climate Change.

Basta inserire un indirizzo, perché venga geolocalizzato, e ‘scegliere’ l’effetto dei cambiamenti climatici che si vuole visualizzare: mentre l’immagine viene preparata, il sito offre alcuni numeri di impatto sulle emergenze già create nel mondo dai cambiamenti climatici, oltre a indicare alcune possibili azioni di contrasto.

Una percezione più diffusa dei rischi

Da un lato la comunicazione della IEA, dall’altro quella di This Climate does not exist: il messaggio lanciato è lo stesso. C’è poco tempo per invertire la rotta, e quando fatto finora non basta, anche perché non c’è una percezione realmente diffusa degli effetti concreti che ognuno di noi patirà nella sua quotidianità quando le strade, le piazze, le città e i mari che conosciamo cambieranno volto.

Il 10% delle popolazione mondiale, ad esempio, vive in zone destinate a essere sommerse dall’innalzamento di mari e oceani, come conseguenza del riscaldamento globale prodotto dalle emissioni di gas climalteranti.

Da qui parte il monito contenuto nel World Energy Outlook, il rapporto annuale sullenergia nel mondo curato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia.

Il problema è che dopo la ‘boccata d’ossigeno’ portata dagli stop a numerosissime attività umane imposti dalla pandemia lo scorso anno, le emissioni di CO2 sono tornate a crescere in modo netto. E rischiano di raggiungere uno dei loro massimi picchi.

World Energy Outlook: cosa ci racconta

In questo contesto il report del World Energy Outlook analizza tre possibili scenari. Ecco, anche assumendo per buono quello degli Impegni annunciati - e cioè dei nuovi obiettivi di decarbonizzazione che varie Nazioni (fra i quali USA e UE) hanno per ora solo promesso (quelli di Parigi sono ormai considerati insufficienti), il riscaldamento globale al 2100 sforerà comunque i 2 gradi e arriverà a 2,1 gradi.

Più chiaramente: “Gli attuali impegni sul clima porterebbero nel 2030 ad appena il 20% della riduzione delle emissioni, che sarebbe invece necessaria per raggiungere il target di zero emissioni al 2050”, sintetizza il direttore esecutivo della IEA Fatih Birol.

La transizione ecologica insomma è cominciata. Ma è troppo lenta. Bisogna accelerare, e per farlo occorrono investimenti. Anche qui, il report traduce in cifre: devono almeno triplicare nell’arco dei prossimi 10 anni. E il 70% di questo incremento di investimenti in energia pulita deve interessare i Paesi emergenti.

Ecco il tema che i governi dovranno affrontare alla Cop26, la conferenza ONU sul clima in programma a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre: ovvero come incrementare rapidamente le tecnologie pulite e resilienti del futuro.

Come accelerare

Una missione impossibile? Niente affatto: investire di più si può, e conviene - non solo all’ambiente.

Sempre secondo il World Energy Outlook, più del 40% delle riduzioni di emissioni necessarie verrebbe da misure che si ripagano da sole, come migliorare l’efficienza energetica, limitare le fughe di gas, installare impianti eolici o solari in luoghi dove ora sono altre le tecnologie più competitive.

Occorre dunque investire su pannelli solari, batterie al litio, pale eoliche, elettrolizzatori e celle a combustibile. Questo porterebbe anche, stima il report, alla creazione di milioni di nuovi posti di lavoro. Già oggi, sulla base degli obiettivi di decarbonizzazione annunciati al momento dagli Stati, nel 2030 si potrebbero avere 13 milioni di occupati in più nel settore dellenergia pulita e in quelli collegati.

 

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24 set 2021

È prevista per domenica 26 settembre 2021, con uno slittamento dovuto alle limitazioni legate alla pandemia, la Giornata del Verde Pulito, promossa da Regione Lombardia per diffondere consapevolezza e iniziative concrete sulle tematiche ambientali.

Tale data coincide con quella in cui si svolge “Puliamo il Mondo”, il tradizionale appuntamento di Legambiente: questa coincidenza ha permesso una nuova collaborazione tra Regione e Legambiente per l’organizzazione della giornata.

La Giornata del Verde Pulito riveste da vari anni un ruolo significativo nel contesto regionale, sia di sensibilizzazione e informazione ai cittadini, sia di realizzazione di azioni concrete di pulizia e sistemazione di aree a verde nei Comuni che aderiscono all’iniziativa.

A oggi risultano aderenti alla Giornata del Verde Pulito oltre 110 Comuni, oltre a 32 tra associazioni, scuole ed enti gestori di riserve naturali.

La social call fotografica e un evento il 18/11

Nel 2019 è stata ideata una social call fotografica legata all’evento, cui hanno aderito 38 comuni lombardi, che sono stati invitati a postare la foto più rappresentativa della giornata su un evento Facebook appositamente creato. In quella occasione il Comune di Rogolo (SO) vinse la social call, avendo ottenuto più “mi piace” (considerati in rapporto alla popolazione del Comune).

Nel 2020 l’evento è stato purtroppo annullato, a causa dell’emergenza pandemica in atto.

Quest’anno si ripropone la social call, con l’invito a postare su Facebook la foto più rappresentativa della giornata. Saranno proposte tre categorie di comuni, in base alla popolazione: sotto i 5.000 abitanti, tra 5.000 e 15.000 abitanti e sopra i 15.000 abitanti. Infine, riceverà una menzione speciale la foto più emblematica fra tutte quelle pubblicate.

Il 18 novembre all’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia saranno premiati tutti i comuni partecipanti, in un evento organizzato da Regione e dall’Assessore all’Ambiente e Clima, con la partecipazione della Presidente di Legambiente Lombardia.

Una lunga storia

Nel 1987 un gruppo di 18 Comuni della Brianza organizzò, con la partecipazione di associazioni ambientaliste e sportive, la prima Giornata del Verde Pulito.

Nel 1991 è stata approvata la legge regionale n.14, che istituisce ufficialmente la Giornata del Verde Pulito da realizzarsi in una domenica nei mesi di aprile e maggio.

Dal 2002, a seguito dell’approvazione della l.r. 1/2000, sono state delegate alle province le funzioni relative alla promozione e coordinamento della Giornata del verde pulito di cui alla l.r. 14/1991, mentre è rimasta in capo al Presidente della Giunta regionale la competenza a definire la data della manifestazione.

L’istituzione della giornata, con la sua azione di stimolo e sensibilizzazione, ha contribuito a consolidare nei Comuni lo svolgimento di iniziative sul territorio e ha stimolato la nascita di vari Parchi locali di interesse sovracomunale.

La centralità dell'educazione ambientale

In particolare, si è dato impulso ad azioni dirette a ripulire i boschi, le sponde dei laghi, dei fiumi e di altri corsi d’acqua, nonché le aree verdi di proprietà pubblica o soggette a fruizione pubblica, a eventi di sensibilizzazione e coinvolgimento delle scuole e dei cittadini in azioni personali per un consumo consapevole e per la formazione di una cultura e di una coscienza ambientale.

Un altro elemento importante per la Giornata del Verde pulito è costituito dall’educazione ambientale. Il rapporto con le giovani generazioni e con il mondo degli adulti, dei fruitori, degli amanti del verde e della natura, di tutti i cittadini è un tassello fondamentale per uno sviluppo sostenibile e per far crescere il senso di responsabilità e appartenenza che porta ad attivarsi in prima persona nella difesa del bene comune.

 

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22 set 2021

Il Premio intende porre l’attenzione sull’importanza del riciclo/riuso, sullo scambio di risorse e la condivisione dei processi produttivi e di gestione per migliorare la qualità degli interventi, favorendo percorsi verso sistemi eco-industriali che limitino al massimo i sottoprodotti non utilizzati, il loro smaltimento e la conseguente dispersione nell’ambiente.
Promuovere le opportunità offerte dai modelli di simbiosi industriale per lo sviluppo dell’economia circolare e la diffusione delle buone pratiche realizzate.

Possono candidarsi Enti locali e mondo dell’impresa che, negli anni 2020-2021, abbiano realizzato, avviato, o anche solo approvato ed autorizzato, interventi di diminuzione dei rifiuti e di uso efficiente dei materiali di scarto.

Sarà assegnato un premio per le seguenti categorie:
Enti locali: categoria 1: comuni fino a 30.000 abitanti; categoria 2: comuni oltre 30.000 abitanti
Mondo dell’impresa: categoria 1: fatturato fino a 30 milioni; categoria 2: fatturato oltre i 30 milioni.

Il termine per la presentazione delle candidature è venerdì 26 novembre 2021.
Per candidarsi è necessario inviare l’allegato al presente documento:
scheda di partecipazione, compilata e sottoscritta dal legale rappresentante
(o da altro soggetto autorizzato)
per posta elettronica mantenendo il formato PDF della scheda di partecipazione a:
info@versounaeconomiacircolare.it

 

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10 set 2021

Le città sono, e sempre più saranno, il fulcro dello sviluppo umano. Ecco perché un nuovo modello di sviluppo, più sostenibile, non può che passare da un ripensamento in chiave di economia circolare delle attività legate ai sistemi urbani: mobilità, gestione delle risorse idriche e dei rifiuti, energie rinnovabili ed efficienza energetica, aumento delle superfici di verde urbano.

Questo fa capire, e testimonia con dati, il Quaderno “Economia Circolare e Città Verdi” pubblicato il 6 settembre da Symbola, Fondazione che promuove Green economy, cultura e coesione sociale.

Città responsabili del 70% delle emissioni di carbonio

Basta partire da alcuni numeri: il 55% della popolazione mondiale vive in paesi e città, percentuale che entro il 2050 si prevede possa aumentare fino a raggiungere il 70%. Nonostante le città occupino meno del 2% del territorio mondiale, producono l’80% del PIL e oltre il 70% delle emissioni di carbonio .

Questi dati ci dicono che politiche orientate alla transizione ecologica non possono prescindere da una considerazione specifica del ruolo delle città: per la percentuale di popolazione mondiale che accolgono, per la loro complessiva impronta ecologica ma anche perché - come raccontano altre cifre - proprio i nuclei urbani sono i più sensibili agli effetti dei cambiamenti climatici.

“In tutti i continenti -  riporta dunque il Quaderno a cura di Symbola - le città risultano fortemente esposte a maggiore frequenza e intensità di eventi estremi, dalle alluvioni improvvise a periodi siccitosi; aumento della temperatura con il verificarsi di ondate di calore sempre più violente e innalzamento del livello del mare. Ad esempio, 3/4 di tutte le grandi città si trovano sulla costa e più della metà della popolazione mondiale vive entro 60 chilometri dal mare”.

Allo stesso tempo, come detto più sopra “le città sono anche causa dei cambiamenti climatici, dal momento che le attività a livello urbano sono la principale fonte di emissioni di gas-serra”.

In allegato il report completo.

Da Smart a Green City, un nuovo paradigma

Ecco perché interrogarsi sulla trasformazione dei centri urbani in “Città verdi” e sostenibile è imprescindibile. Symbola insiste in particolare sul passaggio da Smart City a Green City. Tenendo conto che il concetto di ‘smart’ si è evoluto e “via via riempito di

nuovi significati, indicando città in grado di gestire le risorse in modo intelligente, resilienti agli eventi naturali, progettate attorno ai propri cittadini e per questo

attente alla qualità della loro vita e ai loro bisogni”. Non solo: l’idea di fondo è che le città di domani, se sostenibili, potranno essere il cardine di uno sviluppo anche economico a partire da nuove attività e lavori green. Già oggi poi, seguendo questa direzione, la transizione energetica oltre a combattere il Climate Change può diventare il cuore della ripresa post-Covid.

Il documento - redatto insieme a IILA, Istituto italo-latino americano - presenta dunque best practice, trend e analisi su 5 aree, quelle dei principali ambiti di cui le politiche urbane devono occuparsi per rendere green la città: Acqua, Mobilità, Materia, Energia, Verde e Agricoltura Urbana.

Sempre tenendo presenti i due livelli di cui si compone ogni centro urbano: quello fisico, delle infrastrutture, dei servizi e delle tecnologie; e quello immateriale - ma determinante - dato da persone, relazioni, culture e dinamiche sociali che letteralmente fanno una città.

Le 5 aree di analisi, le best practice e le soluzioni proposte

Per fare un esempio, andando ad approfondire il tema dell’acqua si parla di Approvvigionamento e tutela della risorsa; Riduzione perdite e sprechi d’acqua; Trattamento delle acque reflue urbane ed eliminazione nuovi inquinanti; Riduzione e reimpiego fanghi di depurazione; Governance innovativa; Gestione deflusso acque meteoriche.

Accanto ai temi, vengono indicate tecnologie e soluzioni su cui puntare in questo ambito: nel caso dell’acqua, si tratta di Urban design; Sensorizzazione della rete; Big data e data analysis; Contatori intelligenti; Recupero, smaltimento o riutilizzo fanghi; Pianificazione deflussi.

Infine, interessanti e preziose sono le best practice riportate. Sempre a proposito di gestione delle risorse idriche, ecco allora la segnalazione - tra le soluzioni emergenti - di quella per il recupero di materia dai fanghi di depurazione avviata da Gruppo CAP a Truccazzano, con un innovativo impianto per il recupero della cellulosa dai fanghi dalle acque reflue attraverso un sistema di multifiltraggio.

Si tratta del primo impianto del genere in Italia, capace di estrarre cellulosa da riutilizzare per la produzione di compositi e biopolimeri nell’industria di plastica e bioplastica, e nella produzione di materiale da costruzione come l’asfalto stradale: esempio concreto di economia circolare.

“Un processo - si legge - che migliora anche la successiva fase di depurazione, perché le acque reflue prive di cellulosa sono più facili da trattare. La rimozione delle sostanze inquinanti risulta così più efficace, producendo anche un risparmio energetico, a tutto vantaggio dell’ambiente”.

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3 set 2021

Regione Lombardia finanzierà, attraverso il Piano Lombardia, un primo elenco di interventi per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Si tratta in particolare di lavori di depavimentazione, di rinverdimento di aree pubbliche e forestazione urbana. La proposta è dell’assessore all’Ambiente e Clima.

Lo stanziamento a disposizione di tutti Comuni della Lombardia è di 5 milioni di euro. La priorità nel finanziamento degli interventi sarà data a quei Comuni che hanno sottoscritto con Regione Lombardia Accordi quadro di sviluppo territoriale o Accordi di programmazione negoziata. Obiettivo, attenuare e contenere gli effetti dei cambiamenti climatici e il rischio idraulico che ne deriva.

L’assessore: alleggeriranno carico idrico reti fognarie

“Abbiamo la necessità  – spiega l’assessore ad Ambiente e Clima – di affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici ed eventi come quelli che si sono verificati nella nostra Regione in queste ultime settimane, con piogge intense, esondazioni e allagamenti. Gli interventi che saranno finanziati permetteranno allora di alleggerire il carico idrico che grava sulle reti fognarie. Consentiranno inoltre di contrastare la formazione di isole di calore e di incrementare le zone d’ombra. In questo modo quindi ossigeneranno l’aria, facendo da barriera alla diffusione delle polveri. Sarà possibile così fronteggiare meglio i cambiamenti del clima a livello locale”.

Transizione ecologica e uso del suolo

“Regione Lombardia – prosegue l’assessore – vuole accompagnare i Comuni nel percorso di transizione ecologica, prioritaria tra l’altro per tutta Italia. Questa transizione va perseguita mediante un nuovo modello di uso del suolo. Da una parte è infatti necessario rendere più permeabili le aree impermeabilizzate come parcheggi e piazze, per favorire la penetrazione delle acque meteoriche e ridurre il rischio di allagamenti. Dall’altra occorre invece incrementare la presenza di alberi e arbusti, nella consapevolezza che svolgono funzioni ecosistemiche importanti oltre che di decoro urbano”.

La Call e la selezione di Ersaf

Il contributo regionale sarà pari al 90% delle spese ammissibili. La selezione dei progetti più idonei, in relazione alle risorse disponibili, viene affidata a Ersaf. Sarà impostata come una ‘Call for Ideas’ e strutturata su due cicli di ‘raccolta’ di proposte.

Una prima Call si apre nel 2021, con la raccolta progetti dal 1° settembre al 15 ottobre e la valutazione dal 16 ottobre al 30 novembre. La seconda call arriverà invece nel 2022, con la raccolta progetti dal 1° gennaio al 28 febbraio e valutazione dal 1° marzo al 15 aprile

I requisiti

La Call si concentra su interventi di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici che siano basati sull’impiego di SuDS – Sustainable Drainage System, per rendere più permeabili le aree urbane e favorire l’infiltrazione delle acque meteoriche, e ridurre così il rischio di allagamenti e la formazione di isole di calore, anche grazie ad interventi di piantumazione. 

Possono partecipare tutte le Amministrazioni comunali di Regione Lombardia, con alcune priorità ai Comuni che hanno sottoscritto insieme a Regione Lombardia Accordi Quadro di Sviluppo Territoriale (ai sensi dell’allora l.r. 2/2003, ora sostituita dalla l.r. 19/2019), o Accordi di Programmazione negoziata (ai sensi della legge n.662/1996). 

I progetti possono avere un valore compreso tra 30 mila e 500 mila euro.

La selezione dei progetti avverrà con una procedura di valutazione a graduatoria.

Come partecipare

La domanda di partecipazione va inviata a ersaf@pec.regione.lombardia.it

Per ogni informazione è possibile scrivere a call4ideas@ersaf.lombardia.it

Per saperne di più clicca qui.

 

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27 ago 2021

Ha come focus il tema della sostenibilità il Premio internazionale “Lombardia è Ricerca”, il riconoscimento da 1 milione di euro che ogni anno Regione Lombardia assegna nella Giornata della Ricerca (per sapere di più sull’edizione 2020-2021 del Premio, clicca qui).

Presidente della Giuria di 15 top scientists chiamata a valutare le scoperte scientifiche candidate - che possono spaziare dalla transizione energetica verso fonti rinnovabili alla mobilità sostenibile, dalla gestione ecocompatibile del ciclo di vita dei materiali alla riduzione di emissioni di CO2 - è Andrea C.Ferrari, Professore di Nanotecnologia all’Università di Cambridge UK, Direttore del Cambridge Graphene Centre, Science and Technology Officer e Chair del Management Panel della European Graphene Flagship (programma di ricerca varato dalla UE nel 2013 e che continuerà in Horizon Europe).

In questa video intervista, oltre a presentare risultati e prospettive degli studi sul grafene, materiale innovativo con moltissime applicazioni, il professor Ferrari ci parla dunque della centralità di una prospettiva sostenibile per la ricerca scientifica.

La sostenibilità è infatti divenuta centrale, ancor più con la pandemia, nella ricerca di materiali e dispositivi che permettano un minor consumo di energia e risorse naturali.

Scopri di più, guarda la video intervista realizzata dalla piattaforma Open Innovation:

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26 ago 2021

Regione Lombardia sta redigendo un Documento sulla Strategia regionale per la biodiversità, ove emerge una visione che superi i confini delle aree protette interessando anche le aree rurali e urbane, in cui la biodiversità può essere salvaguardata attraverso gli strumenti a disposizione di Regione (una precedente news sul tema è presente a questo link)

Ci si pone anche l’obiettivo di contribuire al raggiungimento dei target prefissati a livello nazionale e comunitario, infatti la perdita progressiva della biodiversità (ossia la diversità di ecosistemi, individui e corredi genetici presenti in un territorio) è un fenomeno che le Nazioni Unite e la Commissione Europea hanno posto come un tema centrale, al pari dei cambiamenti climatici.

Alla pagina https://www.svilupposostenibile.regione.lombardia.it/it/strategia-regionale/biodiversita è disponibile un sondaggio per raccogliere i contributi degli interessati al fine di migliorare i contenuti del documento e il percorso: il termine del sondaggio è stato prorogato al 17 settembre 2021.

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29 lug 2021

La Terra è in sovraccarico. L’Earth Overshoot Day - il giorno in cui il pianeta esaurisce le risorse naturali che è in grado di rigenerare in un anno - per il 2021 cade il 29 luglio, in anticipo rispetto a quanto accaduto nel 2020. Allora la pandemia aveva rallentato la corsa al consumo di risorse degli ecosistemi naturali, fissando l’Overshoot Day al 22 agosto.

Ora questo pur minimo ‘vantaggio’ è stato azzerato: il nostro ‘debito’ con la Terra torna esattamente ai livelli di due anni fa. Perché questo indica in concreto l’Earth Overshoot Day: da qui fino a fine anno la popolazione mondiale vivrà in debito di risorse naturali, acqua cibo energia saranno consumati praticamente cinque mesi prima di quanto dovrebbe accadere per non intaccare le risorse degli ecosistemi naturali.

Verso la Cop 26

Questa data simbolica misura quindi la rottura di un equilibrio, quello nel rapporto tra uomo e ambiente: prendiamo più di quello che abbiamo a disposizione in base ai ritmi naturali. Ecco quindi una delle emergenze che la prossima COP 26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici - in programma contemporaneamente in Italia e in UK alla fine del prossimo ottobre - dovrà affrontare.

Ferma restando la priorità dell’appuntamento: fare passi avanti concreti sul fronte del contenimento dellaumento delle temperature per fermare il Climate change. Perché, è bene ricordarlo, anche su questo fronte la pandemia ha solo rallentato la corsa delle emissioni di gas climalteranti, responsabili del riscaldamento globale: per il 2021 si stima un aumento del 6,6% dell’impronta di carbonio, rispetto all’anno precedente.

In vista dell’evento, allora, arriva dagli USA la campagna 100 Giorni di Possibilità, quelli che mancano all’apertura della conferenza e che non possono essere sprecati. La promuove il think tank statunitense Global Footprint Network, a cui si deve l’iniziativa dell’Earth Overshoot Day.

L'impronta ambientale dell'Italia

Cosa ci racconta dunque questa data simbolo? “In pratica viviamo tutti come se avessimo a disposizione un pianeta e mezzo”, spiegano i promotori: per la precisione, la popolazione mondiale consuma in un anno le risorse naturali pari a 1,7 volte quelle presenti sulla Terra.

Oltretutto l’Earth Overshoot Day registra una media mondiale: l’impronta ambientale - l’insieme di acqua, cibo, energia, materie prime che utilizziamo - può variare moltissimo da una nazione all’altra. Così come l’altro indicatore registrato, la biocapacità dei territori ovvero quanto un ambiente può mettere a disposizione in termini di risorse naturali: quest’anno a destare particolare preoccupazione è lo stato di salute della Foresta Amazzonica, uno dei grandi polmoni del pianeta, particolarmente compromesso.

LItalia ad esempio ha esaurito le risorse naturali già il 13 maggio scorso e da allora è in debito con la Terra. Ma c’è chi aveva bruciato questa data già il 9 febbraio, come il Qatar, mentre secondo le previsioni l’ultima nazione a consumare le risorse annuali naturali a propria disposizione sarà l’Indonesia.

La campagna per nuovi comportamenti e soluzioni

Come invertire la rotta? Secondo alcune stime, ricorda il think tank statunitense, per posticipare l’Earth Overshoot Day verso la sua naturale scadenza occorre un dimezzamento delle emissioni globali di carbonio: questo sposterebbe il nostro debito con la Terra di 93 giorni, oltre tre mesi. Da qui lo slogan della campagna “100 giorni”, #MoveTheDate, che si accompagna all’indicazione di tanti e diversi comportamenti che nazioni, città, settori produttivi e singoli possono adottare per adeguarsi al nuovo scenario e, appunto, per invertire la rotta sul fronte dell’‘aggressione’ alle risorse naturali.  

Per scoprire le soluzioni proposte e per avere maggiori informazioni visita il sito dedicato all’Earth Overshoot Day, clicca qui.

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28 lug 2021

Non c’è sviluppo sostenibile senza tutela - e recupero - della biodiversità, ovvero della diversità di ecosistemi, individui e corredi genetici presenti in un territorio. Non è solo il cambiamento climatico - che peraltro incide direttamente sulla biodiversità - a minacciare il mondo per come oggi lo conosciamo.

I dati di partenza: la popolazione globale di specie selvatiche si è ridotta del 60% negli ultimi 40 anni. Circa il 75% delle terre emerse e il 40% degli ambienti marini si è modificato in modo drammatico per effetto dell’azione dell’uomo: il consumo di suolo e lo sfruttamento dei mari, l’inquinamento, la diffusione - favorita dalle attività umane - di specie aliene agli ecosistemi originali e appunto il climate change hanno impresso un’accelerazione fortissima in questa direzione. Da qui la proposta di indicare questa era geologica come “antropocene”.

La minore diversità biologica rischia però di avere conseguenze pesanti per l’umanità. Basta ricordare che nel mondo più del 75% della varietà di alimenti da agricoltura dipende dall’impollinazione, e la riduzione del numero di insetti impollinatori - a partire dalle api - è ormai uno dei simboli stessi della perdita di biodiversità.

Non solo: si calcola che circa la metà del PIL mondiale dipenda in modo diretto dalla natura.

In questo scenario, la consapevolezza della centralità della biodiversità è alla base di diverse iniziative delle istituzioni.

L’Unione Europea, ad esempio, ha messo a punto la Strategia sulla biodiversità per il 2030, che prevede anzitutto la creazione di una più ampia rete di aree protette a livello dell’UE, sulla terraferma e in mare, ad esempio ampliando le aree Natura 2000 esistenti (una rete di siti di interesse comunitario, e di zone di protezione speciale).

Vista la pandemia di Covid-19, la Strategia UE punta anche su azioni per rafforzare complessivamente la resilienza dei nostri territori rispetto a minacce future, come gli effetti dei cambiamenti climatici, gli incendi boschivi, l’insicurezza alimentare, le epidemie - anche proteggendo la fauna selvatica e combattendo il commercio illegale di specie selvatiche. È infatti ormai dimostrato che un territorio con maggiore biodiversità può avere una migliore resilienza nell’affrontare eventi estremi.

Gli impegni di Regione Lombardia

Anche Regione Lombardia ha voluto mettere al centro il tema della biodiversità: prima nella sua Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile e con la recente approvazione del PAF – Prioritized Action Framework - per saperne di più, scarica la brochure in allegato - per la gestione di Rete Natura 2000 in Lombardia (Life Gestire 2020). 

Inoltre Regione Lombardia - tramite la Direzione Generale Ambiente e Clima - è da sempre impegnata, anche attraverso progetti europei, in progetti di conservazione di alcune specie faunistiche protette (orso bruno, lupo, scoiattolo rosso, gambero di fiume e monitoraggio delle specie di interesse comunitario), di ripristino delle connessioni ecologiche, di comunicazione del valore di Rete Natura 2000 presso gli agricoltori (Fa.re.na.it), di valutazione dei servizi ecosistemici di Rete Natura 2000 (Making Good Natura). Di particolare rilevanza il progetto Life IP Gestire 2020, che affronta in maniera innovativa e integrata la conservazione della biodiversità.

Per sapere di più su uno dei progetti Life di Regione Lombardia per la gestione di Rete Natura 2000 sul territorio lombardo, clicca qui.

Ora poi tutela e ripristino degli ecosistemi sono al centro di un documento dedicato alla costruzione di una Strategia regionale, che propone un approccio alle azioni di contrasto alla perdita della biodiversità di tipo interdisciplinare e integrato, sull’esempio della Strategia UE sul tema.

Il sondaggio e il documento

Proprio per lo stretto raccordo con il contesto europeo e nazionale, indispensabile per un’azione veramente efficace, il documento “Verso la Strategia regionale Biodiversità” è un work in progress. Ed è aperto ai contributi di tutti gli stakeholder e cittadini interessati a un tema tanto rilevante per un vero sviluppo sostenibile.

Fino al 27 agosto infatti è aperto un sondaggio per raccogliere contributi utili a migliorare i contenuti del documento e il percorso che Regione Lombardia intende svolgere per realizzare azioni integrate per la biodiversità.

Il documento integrale “Verso la Strategia regionale Biodiversità” e la consultazione sono disponibili nella pagina dedicata: per leggerlo e per compilare il sondaggio clicca qui.

Partecipa anche tu: scopri di più sulle quattro aree tematiche di intervento a contrasto della perdita di biodiversità, che compongono il documento di Regione Lombardia insieme agli strumenti e alle normative che il territorio ha a disposizione per agire.

I promotori chiedono anzitutto di indicare quelle che si considerano le tre priorità in tema di salvaguardia della biodiversità; quali parti del documento possono interessare maggiormente la propria realtà lavorativa; quindi, per esempio, se il documento viene ritenuto esaustivo, se “ci sono aspetti importanti che non sono menzionati” oppure se ci sono temi “che devono essere maggiormente articolati”.

Per costruire una Strategia efficace c’è dunque bisogno della partecipazione di tutti.

Fai sentire la tua voce: c’è tempo fino al 27 agosto.

L'impatto economico della biodiversità

Le azioni di ripristino e tutela della biodiversità non possono aspettare: la UE rileva ad esempio che a oggi gli investimenti globali diretti alla biodiversità sono stimati in 52 miliardi di dollari annui, a fronte della necessità di investire tra i 150 e i 440 miliardi di dollari annui per garantite nel tempo risorse naturali del valore economico stimato in 125-140 mila miliardi di dollari annui (BIOFIN and OECD, 2019).

Ma l’impatto economico della biodiversità si misura anche in un’altra direzione. Il ripristino degli ecosistemi naturali genera posti di lavoro, diretti e indiretti, utili a sostenere in modo nuovo le comunità locali. In cifre: si stima che il Network Natura 2000 abbia sostenuto direttamente 104 mila posti di lavoro, per attività di gestione e conservazione delle aree protette, oltre ad altri 70 mila nell’indotto.

Per il futuro, ci si aspetta che la tutela della biodiversità possa generare fino a mezzo milione di posti di lavoro.

In agricoltura poi, 1,3 milioni dei 9,6 milioni di posti di lavoro nel territorio della UE sono collegati, direttamente o indirettamente, alla rete di Natura 2000.

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16 lug 2021

Un bando ad hoc per aiutare i Comuni a mitigare in ambito urbani gli effetti del Climate Change e aumentare la resilienza dei sistemi insediativi soggetti ai rischi generati dai cambiamenti climatici, con particolare riferimento alle ondate di calore e ai fenomeni di precipitazioni estreme e di siccità.

È quello, aperto fino al 6 settembre 2021, pubblicato dal MITE - Ministero per la Transizione Ecologica e rivolto a Comuni con popolazione uguale o superiore ai 60 mila abitanti, risultanti dai dati ISTAT riferiti all’anno 2019.

Quello dell’adattamento e della resilienza ai cambiamenti climatici è un tema attualissimo, a cui ad esempio Regione Lombardia ha dedicato la quinta delle 5 macro aree della sua Strategia per lo Sviluppo Sostenibile, approvata dalla Giunta regionale il 29 giugno 2021 (per leggere la news dedicata, clicca qui) con l’indicazione di 97 Obiettivi strategici da raggiungere.

Alla voce Sistema eco-paesistico, adattamento ai cambiamenti climatici, agricoltura della Strategia regionale si trovano dunque i settori prioritari individuati da Regione Lombardia per le azioni di adattamento - ovvero salute umana e qualità dell'aria; difesa del suolo e del territorio e gestione e qualità delle acque; turismo e sport; agricoltura e biodiversità -, oltre ai rifermenti agli strumenti di programmazione regionale che potranno essere utilizzati.

Per saperne di più e leggere il documento integrale, vai alla pagina dedicata alla Strategia regionale di Sviluppo Sostenibile, clicca qui.

Tutti gli interventi finanziabili dal bando MITE

Nella Gazzetta Ufficiale n. 135 del 08 giugno 2021 è stato dunque pubblicato il Decreto Direttoriale n. 117 del 15 aprile 2021, di istituzione del “Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano” del MITE.

Il Programma prevede finanziamenti perché i municipi possano realizzare tre tipologie di interventi, di cui all’Allegato 1 del Decreto, ovvero:

- interventi green e blue per la realizzazione di spazi verdi e forestazione periurbana; edilizia climatica con utilizzo di materiali riflettenti/basso assorbimento di calore; sistemi di raccolta delle acque meteoriche; interventi di riciclo e riutilizzo delle acque reflue depurate, e per rinforzare pratiche di circolarità nella gestione del ciclo idrico integrato;

- interventi grey per la creazione di piazze, percorsi, giardini con la rimozione della pavimentazione esistente e il ripristino della permeabilità del suolo in chiave di rigenerazione urbana; sperimentazione di soluzioni per il drenaggio urbano sostenibile, per far defluire le precipitazioni particolarmente abbondanti;

- misure soft di rafforzamento della capacità adattiva (ad esempio sistemi ICT predittivi, rafforzamento dei sistemi di monitoraggio, ricerca di nuove fonti di approvvigionamento idrico in ambito urbano; monitoraggio; scenari climatici e analisi del rischio; comunicazione e sensibilizzazione).

La distribuzione dei fondi: esempi in Lombardia

Il budget che verrà distribuito ammonta a quasi 80 milioni di euro, da ripartire come indicato nell’Allegato 2 e dunque:

- il 40% ai Comuni capoluogo delle città metropolitane;

- il 30% agli altri Comuni con popolazione residente oltre i 100 mila abitanti;

- il 30% ai Comuni con popolazione residente tra 60 mila e 100 mila abitanti.

In base ai parametri indicati, ad esempio, Milano ha diritto a 6 milioni di euro, Brescia a oltre 770 mila euro, Monza a 545 mila euro, Bergamo a 540 mila, Varese a 348 mila euro, Como a 347 mila euro, Cremona a 339 mila, Pavia a 332 mila.

Come partecipare

L’avanzamento degli interventi finanziati verrà seguito da un Tavolo di monitoraggio composto da rappresentanti del ministero della Transizione ecologica, dell’ANCI e di ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), Tavolo che si occuperà anzitutto di verificare e valutare le schede di progetto presentati dai comuni.

La domanda di ammissione a finanziamento può essere inviata esclusivamente per via telematica, all’indirizzo di Posta Elettronica Certificata adattamentoclimatico@pec.minambiente.it entro e non oltre lunedì 06 settembre 2021.

In allegato:

- testo del Decreto Direttoriale n. 117

- ALLEGATO 1 - Specifiche tecniche degli interventi ai fini dell’ammissibilità a finanziamento

- ALLEGATO 2 - Elenco dei Comuni destinatari del Programma e ripartizione delle risorse

- ALLEGATO 3 - Modulistica per la presentazione della Scheda Progetto (S.P.)

- FAQ