L’Earthshot prize agli Hub di quartiere contro lo spreco alimentare di Milano

Pubblicata il 22 ott 2021

L’annuncio tanto atteso è arrivato dal principe William, duca di Cambridge, in collegamento con BBC e Discovery Channel: la città di Milano vince, con il progetto della Food policy degli Hub di quartiere contro lo spreco alimentare, la prima edizione del premio internazionale “Earthshot prize” per le migliori soluzioni a tutela dell’ambiente.

Un riconoscimento prestigioso, che ritrova la piena coerenza con le attività in corso nell’ambito del Tavolo sullo Spreco alimentare dell’Osservatorio regionale sull’Economia circolare di Regione Lombardia e in quelle del progetto INTERREG EU CircE – che si occupa di definire policy a supporto dell’economia circolare, al quale Comune di Milano e Banco alimentare prendono parte come stakeholder.

Il Premio si concretizza in un assegno da 1 milione di sterline (pari a 1,17 milioni di euro), e nel sostegno della Royal Foundation of The Duke and Duchess of Cambridge per i prossimi 5 anni.

La vittoria non era scontata, dal momento che il comitato di esperti internazionale dell’“Earthshot prize” era chiamato a valutare 750 iniziative, candidate da tutto il mondo. Ma certo aveva fatto bene sperare il fatto che l’esperienza milanese fosse arrivata tra i 15 finalisti.

La proclamazione, a inizio settimana, ha visto gli Hub di quartiere trionfare nella categoria “Build a Waste Free World” (“Costruisci un mondo senza rifiuti”), una delle cinque previste insieme a “Proteggi e ripristina la natura”, “Pulisci l’aria”, “Rianima gli oceani”, “Ripristina il nostro clima”.

A testimoniare la portata globale dell’iniziativa ci sono gli altri 4 vincitori: la Costa Rica per la protezione delle foreste, l’India per la riduzione delle emissioni dei fumi nell’atmosfera, la città di Berlino per lo sviluppo di tecnologie a idrogeno per la produzione energetica e le Bahamas per la difesa delle barriere coralline.

Come funzionano gli Hub di quartiere

L’idea alla base del progetto è tanto semplice quanto efficace. Si individuano ampi spazi, pensati per recuperare - tramite furgoncini coibentati -, stoccare e quindi da qui redistribuire eccedenze alimentari, destinate alle organizzazioni che si occupano di sostenere famiglie indigenti.

Vengono raccolti sia cibo fresco, secco e confezionato dai supermercati, sia pasti caldi recuperati da mense aziendali.

Il progetto è nato da un’alleanza, nel 2017, tra Comune di Milano, il gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Gestionale Food Sustainability Lab (di cui fa parte l’Osservatorio Food Sustainability) del Politecnico di Milano, Assolombarda, Fondazione Cariplo e il Programma QuBì, promosso da Fondazione Cariplo dal 2017 per contrastare la povertà minorile e in particolare la povertà alimentare.

Storia, risultati ed evoluzioni

La realizzazione del primo Hub, nel 2019 nel quartiere Isola, ha poi coinvolto Banco alimentare della Lombardia e ha permesso di salvare oltre 10 tonnellate di cibo al mese, assicurando in un anno un flusso di 260 mila pasti equivalenti, che hanno raggiunto 3.800 persone, grazie al contributo di 20 supermercati, 4 mense aziendali e 24 enti del Terzo settore.

Subito dopo il primo lockdown nella primavera 2020 è stato avviato l’Hub di Lambrate, gestito sempre da Banco alimentare della Lombardia in uno spazio messo a disposizione da AVIS Milano e con il contributo di BCC Milano. Il terzo Hub, al Gallaratese, è nato nel 2021 ed è gestito da Terre des hommes con il contributo di Fondazione Milan. 

Il prossimo, in fase di progettazione, sarà l’Hub di quartiere contro lo spreco alimentare del Corvetto, con la gestione del Banco alimentare della Lombardia e il contributo della Fondazione SNAM; mentre per aprirne un quinto il Comune di Milano ha recentemente avviato il tavolo di coprogettazione per l’Hub del Centro con l’Associazione IBVA e con il contributo di BCC Milano. 

Si tratta insomma di un progetto capace anzitutto di fare rete, e di attivare una preziosa sinergia tra molti e diversi attori del territorio: enti pubblici, banche alimentari, enti di beneficenza, Ong, università e imprese private. Con l’importante contributo di grandi insegne della grande distribuzione.

I fondi in arrivo dall’“Earthshot prize” verranno dunque utilizzati per potenziare sempre più questi hub, aprirne di nuovi, garantendone la sostenibilità sul lungo periodo e replicare questa best practice nella rete delle città che lavorano con Milano sulle food policy, partendo dalla rete delle città di C40 e del Milan Urban Food policy pact.  

All’orizzonte ci sono poi altre declinazioni della lotta allo spreco alimentare: con Fondazione Cariplo e SogeMi il Comune di Milano ha lanciato ad esempio l’iniziativa Foody zero sprechi, per replicare il modello degli Hub anche all’Ortomercato e recuperare il cibo fresco insieme a Banco alimentare della Lombardia, Recup, Croce rossa sud milanese, Università degli studi di Milano e molti altri partner in supporto.

Quella premiata dall’“Earthshot prize” è dunque “un’esperienza da valorizzare - chiosa la Direzione Generale Ambiente e Clima di Regione Lombardia -, per potenziare l’azione regionale attuata attraverso le Reti contro lo spreco alimentare”.