Regione Lombardia, attraverso il portale, intende promuovere le iniziative regionali di Educazione Ambientale per valorizzare, in un quadro organico e coordinato, le azioni attivate dai soggetti istituzionali, dalle aziende e dalle organizzazioni del terzo settore, a favore delle scuole, della cittadinanza, della business community e della pubblica amministrazione.
Se stai portando avanti un progetto su territorio regionale, segnalacelo!
I progetti segnalati saranno pubblicati in questa sezione del portale, ottenendo visibilità e raggiungendo un numero maggiore di soggetti interessati e destinatari.
L’Istituto d'Istruzione Superiore Emilio Alessandrini si trova ad Abbiategrasso (MI) e permette la scelta fra tre differenti percorsi educativi: l’istituto tecnico, l’istituto professionale ed il liceo scientifico. IIS propone un progetto di Educazione ambientale in collaborazione all’Azienda agricola Salvaraja.
Il progetto prevede tre momenti:
1. Incontro introduttivo in classe, presentazione delle attività e conoscenza degli studenti
Primo incontro presso l’istituto scolastico durante il quale i ragazzi apprenderanno le tappe fondamentali del percorso; saranno indagate le loro conoscenze in materia di natura, ambiente e sostenibilità. Questo primo incontro darà anche il via alla creazione delle pagine social dedicate al progetto, coinvolgendo i ragazzi in una sinergia di gruppo per tutta la durata del progetto.
2. Tre uscite sul campo presso Azienda Agricola Salvaraja a Robecco sul Naviglio (MI)
Durante le uscite verranno approfondite le seguenti tematiche:
Coinvolgendo le famiglie e la comunità scolastica, verrà organizzata un’ultima giornata in cui i ragazzi metteranno in gioco le capacità e l’esperienza acquisite conducendo, come ciceroni ambientali, il gruppo di ospiti attraverso un’escursione tra campi e boschi.
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Il progetto è stato riconosciuto, da Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente, Progetto di Qualità 2022, nel contesto del Bando "Proposte di educazione ambientale e educazione alla sostenibilità".
Il progetto "Riciclo Creativo" della Fondazione Le Vele è volto a coinvolgere donne disoccupate e/o in condizioni di fragilità e difficoltà sociale per avviarle alla professione di sarta e offrire loro una opportunità di riscatto e di riqualificazione professionale, oltre a dare loro un aiuto nel recupero di materiali e/o indumenti non più utilizzabili, promuovendo in tal modo un progetto di promozione sociale e di sostenibilità ambientale.
Lo scopo del progetto è integrare e coinvolgere in un laboratorio di sartoria e riciclo tessile sostenibile donne in cerca di lavoro e riqualificazione professionale, persone di varie provenienze sociali, etniche e professionali, che sono disoccupate e cercano una via per reimmettersi nel circuito del mondo del lavoro con competenze nuove e spendibili concretamente.
Si tratta di un progetto sociale che intende promuovere il sapere artigianale, l’economia circolare e l’inclusione sociale.
Gli scarti tessili e i materiali di recupero diventano risorse e possono essere utilizzati non solo per creare abbigliamento ma anche per realizzare costumi teatrali, pupazzi e marionette per spettacoli per bambini, scenografie e ancora bomboniere e addobbi eco-sostenibili, manufatti come collane, braccialetti, monili in genere.
Con il progetto legato alla sartoria ci si spinge oltre all’aspetto puramente assistenziale e di integrazione: lo scopo è quello di promuovere un insieme di pratiche che coniughino l’aspetto più pratico del recupero creativo con un programma di sviluppo delle life skills, orientato al rafforzamento delle competenze, delle abilità e della creatività di ciascuna delle partecipanti, facendo diventare il progetto un’opportunità di crescita professionale, utile per approcciarsi sul mercato del lavoro in un momento storico come quello attuale segnato da un grande disorientamento occupazionale, in special modo per le donne.
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SelvaticaMente vuole essere un progetto per le famiglie e con le famiglie, promosso da Il Soffione. È un progetto esperienziale all’aria aperta che si propone di favorire l’esperienza dei bambini in natura, costruendo con essa una profonda relazione di crescita personale.
La natura parla a chiunque desideri mettersi in ascolto e ognuno, anche i più piccoli, con le proprie modalità e tempistiche, può avviare un lavoro individuale di osservazione, raccolta, scoperta con ciò che essa offre in quel determinato momento, costituendo la base di esperienza, apprendimento e crescita.
Il legame con il mondo lo possiamo definire Biofilia, la nostra pulsazione interiore di vita (E. Fromm), la tendenza innata a concentrare i propri interessi sulla vita e sui processi vitali (E.O. Wilson).
La nostra biofilia trova espressione nell’attenzione, ovvero nella capacità di lasciarsi affascinare dagli stimoli naturali, e nell’empatia, cioè nell’affiliarsi emotivamente alle diverse forme di vita.
L’uomo ha bisogno di riscoprire la sua biofilia attraverso un contatto sensoriale e diretto con la Natura, in quanto l’essere umano è geneticamente predisposto ad imparare da essa facendo tesoro dell’esperienza ed essa può aiutarci ad utilizzare pienamente il suo potenziale rigenerativo per un equilibrio interiore.
Questa predisposizione per la natura può essere trasformata in una particolare forma di intelligenza, l’intelligenza naturalistica, l’ottava forma di intelligenza umana secondo la classificazione proposta da Howard Gardner nella sua Teoria delle Intelligenza Multiple.
Quello che vogliamo offrire attraverso il progetto è la possibilità per il bambino di sperimentare una propria, intima e autentica relazione con l'ambiente naturale affinchè possa apprendere nella totalità della sua dimensione di essere individuo (corporea, cognitiva ed emotiva) gli intermediari di questa relazione: la Natura e se stesso.
Crediamo fortemente che dall'esperienza autentica, composta da corpo, mente e cuore derivi la conoscenza; dalla conoscenza derivi l'affascinazione, l'amore; dall'amore derivi il rispetto, la cura, la protezione, la tutela di ciò che si esperisce: sè stessi e l'ambiente attorno a sè.
Il progetto prevede il coinvolgimento delle famiglie attraverso:
- incontri formativi esperienziali di connessione con la Natura, attraverso il gioco, la meditazione, la ricerca interiore ed esteriore, l'incontro con l'altro diverso da sè, animale, pianta, umano
- incontri di autoproduzione, economia circolare, riduzione dei rifiuti, alimentazione, orticoltura.
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Il progetto prevede la climatizzazione della Cascina Santa Maria, precedentemente recuperata e ristrutturata da A.S.D. Atletica Interflumina A Più Pomì, l'installazione di un impianto fotovoltaico che consentiranno la riduzione di emissioni di CO2 nell'ambiente, e la tutela della golena del fiume Po come baluardo di natura all'interno della natura antropizzata. Verranno realizzate serre con coltivazione biologica che saranno visitabili dai fruitori dell'ECoOstello insieme al frutteto e alla vigna biologici recentemente realizzati.
Il progetto si inquadra nella necessità di ridurre le emissioni clima alteranti e di favorire l'educazione dei giovani e la fruizione dello spazio (e del percorso limitrofo VEN.TO.) da parte di scuole, famiglie, enti del terzo settore, con attenzione su risparmio energetico, riqualificazione ambientale degli spazi verdi della cascina e della golena del Po, la produzione locale di frutta e verdura.
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Negli ultimi tre anni la cooperativa Verdeacqua ha portato avanti con successo due progetti finanziati da Fondazione per il Sud, Fondazione Cariplo e Unione Europea, dedicati ai cambiamenti climatici.
Azioni che sono state rivolte alle scuole secondarie di secondo grado di Milano e di Paderno Dugnano per dare voce direttamente ai giovani sulle loro percezioni, le loro aspettative, paure e desideri in merito a questa grande criticità ambientale.
L’elemento importante emerso da queste esperienze sono state le istanze degli adolescenti, sulle quali abbiamo basato la presente proposta: con inaspettata maturità, ragazzi e ragazze hanno chiesto con forza, da parte delle istituzioni locali, la possibilità di avere maggiori occasioni di cultura in materia, di essere informati, educati, sostenendo una bassa conoscenza reale del problema nonostante l’apparente importante comunicazione da parte dei media.
Per questo motivo, seguendo il suggerimento molto chiaro giunto dagli studenti, intendiamo offrire una serie di attività in classe e outdoor a tutte le scuole primarie, pubbliche e paritarie, della cittadina.
L’azione sui bambini, attraverso la proposta di fruizione a scelta di una serie di laboratori selezionati ad ampio spettro tematico, ha l’obiettivo di provare a lanciare una messa a sistema di attività di educazione ambientale speciali, che supportino la scuola nell’avvicinare i temi forti legati alle criticità ambientali dei prossimi anni. In questo modo, agendo in modo pilota su una comunità locale specifica, si intende operare nel lungo periodo, colmando ora dei gap culturali evidenziati dagli stessi studenti della scuola secondaria.
Le scuole della città avranno a disposizione 25 laboratori da svolgere in classe e 5 uscite in località scelte del territorio limitrofo, come accennato azioni destinate alla scuola primaria.
L’intento è offrire attività innovative e coinvolgenti che trattino trasversalmente alcuni obiettivi chiave di Agenda 2030 grazie a tematiche naturalistiche che offrano forti spunti di riflessione nell’ambito dell’educazione alla cittadinanza, stimolando l’assunzione di un potenziale ruolo attivo da parte dei bambini.
Ma il progetto non si esaurisce in questo: dopo lo svolgimento delle attività scelte dalle classi, i bambini verranno coinvolti in una sorta di survey, così da porre in campo una sorta di osservatorio permanente sui cambiamenti di motivazione, conoscenza e prospettiva da parte dei giovani cittadini nel loro percorso di crescita culturale.
Modalità e risultati della piccola iniziativa sperimentale che costituisce la presente proposta, verranno condivisi e messi a disposizione di associazioni ed enti del terzo settore locali, coinvolti per innescare una sorta di passaggio delle consegne, così da stabilizzare l’operazione perché venga gestita poi direttamente a livello locale dai soggetti attivi sul territorio e impegnati sul fronte della sostenibilità ambientale.
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Regione Lombardia in collaborazione con l’Università degli Studi di Pavia (Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente), nell’ambito del Progetto Europeo LIFE18/NAT/IT/000972 WOLFALPS EU, organizza un'interessante iniziativa formativa.
Si tratta di una Winter School in presenza riconosciuta dal MIUR, con attività teoriche e pratiche, rivolta principalmente a insegnanti ed educatori ambientali interessati ad approfondire l’argomento lupo come elemento educativo e svilupparlo in ambito multidisciplinare creando percorsi didattico-educativi integrati al territorio.
È stata infatti organizzata una Winter School per ognuna delle Aree Protette che collaborano al progetto:
- Parco Nazionale dello Stelvio (28-29 gennaio)
- Parco Regionale delle Orobie Bergamasche (11-12 febbraio)
- Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi (18-19 febbraio)
- Parco Regionale dell’Adamello (25-26 marzo)
In ciascuna Winter School saranno trattati i medesimi argomenti, tuttavia ciascun Parco ha declinato il corso sulla base delle specificità del proprio territorio.
Ogni interessato potrà scegliere in fase di iscrizione a quale Winter School partecipare.
La Winter School è strutturata in due giornate (sabato e domenica), per una durata complessiva di 16 ore di formazione equamente suddivise nei due giorni.
Per maggiori informazioni scrivere a: elisa.torretta01@universitadipavia.it
Per iscriversi è necessario compilare il modulo disponibile al seguente link: https://tinyurl.com/moduloiscrizionews
I docenti di ruolo, inoltre, dovranno necessariamente iscriversi al corso attraverso la piattaforma S.O.F.I.A. per ottenere l’attestato di riconoscimento del corso da parte del MIUR (codice identificativo del corso: 78635).
La partecipazione è gratuita; non sono compresi trasporti e trasferimenti, eventuali pernottamenti e pasti.
Se interessati, Vi invitiamo a leggere la locandina di questa iniziativa, in allegato, contenente la dettagliata programmazione delle attività e altre informazioni utili.
GECO For School è il progetto formativo, interattivo, gratuito sulla Green Education per le scuole secondarie di secondo grado di tutta Italia, ora arrivato alla sua seconda edizione. Si compone di una parte teorica e una pratica.
Una piattaforma virtuale, una realtà immersiva, un campus a tutti gli effetti, navigabile dallo studente con il proprio avatar personalizzabile. All’interno 5 classi tematiche, per ognuna una puntata della web serie che affronta 5 temi diversi sulla sostenibilità: economia circolare, energie rinnovabili, eco-food, mobilità sostenibile e turismo sostenibile.
Al termine di ogni puntata un quiz che genera una classifica nazionale visibile sul profilo di ciascun studente basata sul tempo e le risposte corrette date.
In aggiunta approfondimenti, contenuti extra e interviste a esperti green. All’interno anche un open-day continuativo per le attività di orientamento post diploma, accessibile per tutta la durata dell’edizione con stand interattivi di università e aziende partner con l’obiettivo di creare una community verticale fra studenti, docenti, università e aziende sulla sostenibilità.
Il passaggio dal virtuale al reale è possibile grazie al Contest Nazionale “La Tua Scuola Sostenibile”, un contest pratico dove gli studenti sono invitati a ideare un progetto per rendere la loro scuola più sostenibile.
I progetti verranno valutati da parte del Comitato Scientifico di GECO For School e premiati in presenza nelle sedi di un’università o un’azienda partner.
GECO For School si schiera dalla parte dell’innovazione e dell’ecologia, proponendo un progetto in grado di sviluppare un’identità green nei più giovani, partendo dalle scuole coinvolgendo studenti, professori, esperti green, università e aziende con l’opportunità per quest’ultime di:
Segnaliamo inoltre che l’attività è valida anche ai fini PCTO.
Per maggiori informazioni:
www.gecoforschool.com
info@gecoforschool.com
0297381544
Il 90% delle piante selvatiche da fiore ha bisogno di impollinatori come api, vespe, farfalle, coccinelle e uccelli per trasferire il polline da un fiore all'altro e completare la riproduzione sessuale. A loro volta, queste piante sono fondamentali per il funzionamento degli ecosistemi, la conservazione degli habitat, la fornitura di alimenti e fibre e per l’erogazione di una vasta gamma di benefici e servizi ecosistemici.
Gli impollinatori, quindi, hanno un ruolo chiave nella regolazione dei servizi a supporto della produzione alimentare, della salvaguardia degli habitat e delle risorse naturali, risultando fondamentali anche per la conservazione della diversità biologica, la base della nostra esistenza.
Inoltre, gli impollinatori sono sempre più importanti per la resilienza degli ecosistemi ai disturbi di varia natura.
Numerose specie impollinatrici sono a rischio estinzione, il loro declino è associato a una serie di fattori che spesso agiscono in sinergia tra loro: distruzione, degradazione e frammentazione degli habitat, inquinamento da agenti fisici e chimici, cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive, parassiti e patogeni.
La gravità della situazione è testimoniata da diversi studi e ricerche e da una serie di misure a tutela degli impollinatori assunte nel contesto delle politiche nazionali e comunitarie nei settori dell’agricoltura, dell’ambiente, della salute, della ricerca e dell’innovazione.
Il progetto “Bee-gee: api muratrici per costruire un mondo migliore” consiste nell'acquisto di due piccoli alveari di api muratrici che verranno posizionati nell'orto didattico e nel giardino della scuola secondaria e che sosterranno il loro compito di impollinatrici disseminando pollini di fiori autoctoni precedentemente distribuiti sul terreno tramite l’utilizzo di “bombe di semi” preparate dagli alunni dell’Istituto in collaborazione con gli anziani della casa di riposo e del Centro Socio Educativo.
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In Valtellina sono tanti i problemi ambientali da affrontare: emergenza idrica, incendi, fenomeni atmosferici improvvisi, inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, aumento delle temperature.
Tutti questi stravolgimenti ci portano a riflettere su quanto poco si fa e quanto ancora si potrebbe o si dovrebbe fare a breve e lungo termine per ridurre l’impatto della nostra presenza sul mondo.
Ma allora cosa possiamo fare per cambiare le cose? Serve un cambiamento nel nostro stile di vita e nelle modalità di lavoro al fine di convivere con l’ambiente presente e prepararci a quello futuro.
Per raggiungere questo obiettivo abbiamo deciso di coinvolgere in prima persona gli alunni della Scuola Primaria di Bianzone che già da anni si stanno indirizzando verso una scuola sempre più sostenibile.
Il progetto “Un goal dietro l’altro” è la proposta del Comune che intende cercare di dare a Bianzone un’impronta ecologica partendo dai più piccoli che, nella tradizionale elezione dei ‘viceconsiglieri’ di classe, verranno insigniti non solo del titolo di vigili osservatori del rispetto delle norme di convivenza civile a scuola e in paese, ma anche di quello di giovani eco-bomber rispettosi dell’ambiente.
Nel corso dell’anno verranno sviluppati alcuni obiettivi dell’agenda 2030 sia dal punto di vista dello studio della materia sia a livello pratico con la realizzazione di diverse iniziative di comunità:
In un mondo sempre più colpito dagli impatti umani, EDUCARE alla sostenibilità è possibile farlo solo mostrando nella pratica soluzioni possibili.
Il seguente progetto, promosso da Pròteus, vuole comunicare una buona pratica attuata in ambiente dei grandi laghi sud alpini, precisamente il lago di Como.
Qui si ristruttura l’ambiente acquatico utilizzando le piante come alleate. Piantumando con piante acquatiche l’ecosistema lacustre è infatti in grado di reagire il più possibile agli impatti umani in quanto le piante stesse sono le responsabili della complessità ambientale e della ricchezza in biodiversità, anche se purtroppo le prime a farne le spese davanti alle varie forme di alterazione che l’uomo porta in ambiente.
Il progetto vuole raccontare ma anche coinvolgere ogni scuola ed ogni pubblico raggiungibile rendendolo in grado di osservare da dentro l’acqua tramite tecnologie capaci di mettere in collegamento audio e video in tempo reale subacqueo e pubblico.
Collegando operatore scientifico e cittadino si crea l’occasione unica per spiegare come conservare l’ambiente dalle piccole azioni che prevengono il peggioramento dei nostri impatti alle grandi azioni di ripristino e riduzione delle emissioni.
Di seguito dei link con video eplicativi del progetto:
https://www.youtube.com/watch?v=o-T5ECxPNZg
https://www.youtube.com/watch?v=t3mEQjN5534
Si può così mostrare come sia importante l’azione di ogni singola persona nell’evitare l’immissione di specie alloctone che trasformano negativamente il nostro ambiente di vita, nel fermare la contaminazione di microplastiche, capaci di viaggiare dai corpi idrici fino al cibo di cui ci nutriamo e l’acqua che beviamo, oltre a diminuire drasticamente l’emissione di gas serra antropogenici che localmente agiscono come agenti di disturbo sulla distribuzione di precipitazioni, e che rendono i livelli dei corpi idrici così poco adatti alla riproduzione del pesce pregiato e alla stabilità dei versanti di costa.
Qui il servizio del TGR Lombardia.
Per maggiori informazioni e contatti:
info@assoproteus.it
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Il Parco Agricolo Sud Milano rappresenta un polmone verde e un presidio di biodiversità, in un’area, come quella Milanese, dove il territorio è costantemente minacciato dalla pressione delle aree urbane.
Questo progetto ha come scopo quello di coinvolgere gli studenti delle classi 2^ e 3^ (ITIS e Liceo scientifico opzione scienze applicate) nella conoscenza di realtà presenti sul territorio periurbano d’importanza naturalistica, tramite un approccio esperienziale che sarà la chiave fondamentale attraverso cui favorire lo sviluppo di modelli di comportamento consapevoli e responsabili verso la natura.
A tal proposito il progetto, prevederà il partenariato con una realtà competente ed attiva sul territorio, WWF OA MARTESANA-SUD MILANO che gestisce un'importante area umida “Oasi Levadina” nel comune di San Donato Milanese.
L'Oasi Levadina inserita nel Parco agricolo Sud Milano, istituita nel 2010, con un'estensione di circa 14 ettari di superficie rappresenta un importante sito di conservazione di biodiversità.
In particolare l'Oasi si trova su un'area di esondazione del fiume Lambro ed è caratterizzata da un mosaico di habitat acquatici acquatici (argine fluviale, stagno, fontanile, bosco igrofilo) ed altri più asciutti (prato, arbusteto e bosco).
Il progetto nello specifico prevederà:
Nel corso dell'attività saranno previsti importanti spunti di riflessione per gli studenti circa le cause della perdita della biodiversità sopratutto negli ecosistemi acquatici, facendo riferimento alle cause principali: diminuzione e degrado degli habitat, inquinamento e specie invasive.
Sarà inoltre importante la conoscenza del concetto di agente inquinante e la necessità di perseguire il disinquinamento per il ripristino ed il mantenimento degli ecosistemi acquatici di fondamentale importanza.
Questo progetto avrà come finalità la conoscenza e comprensione delle realtà territoriali in particolare delle aree verdi periurbane, spesso non considerate dai cittadini che possono invece avere importanti ricadute sulla comunità territoriale, ad esempio nella mitigazione del clima urbano. In particolare le aree umide, protette dalla convenzione internazionale di Ramsar del 1971, sono importanti servizi ecosistemici, dal punto di vista idrogeologico, per i cicli biogeochimici e sono soprattutto importanti scrigni di biodiversità. La biodiversità rappresenta un patrimonio inestimabile da cui dipende l’equilibrio del Pianeta e la stessa esistenza del genere umano. Conservarla è quindi il presupposto imprescindibile per garantire alle generazioni a venire un futuro sicuro.
Quel giorno Davide aveva un’importante missione da compiere: consegnare i semini e i bulbi dell’orto ai Folletti, i bambini del gruppo giochi, e alle maestre Tecla e Laura.
Il lavoro di Davide e dei Folletti iniziò qualche tempo prima con la preparazione del terreno, che poi sarebbe diventato orto iniziò così.
Durante la prima fase i bambini raccolsero le varie tipologie di erbe, che sono importanti indicatori della qualità del terreno, e si sono divertiti a riconoscerle insieme alla maestre. I campioni di terreno vennero invasati e tenuti sotto controllo per conoscere la composizione del terriccio e osservare gli inquilini che lo abitarono, formiche, bruchetti, etc. A seguire i Folletti, le maestre e Giorgio coprirono la terra con un grande telo o così chiamato: IL MANTELLO DELL’ORTO, per seccare l’erba sottostante. Sotto la grondaia della casa dei Folletti venne posizionata la cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, indispensabile per annaffiare il futuro orto con il giusto ph ed evitare sprechi idrici.
Durante la divertente fase 2, i bambini e le maestre diedero forma a spirale all’orto e preparato la dimora per gli esseri viventi che lo avrebbero abitato.
Dopo tutta la preparazione del terreno finalmente i semini, i bulbi, le piantine!
I bambini prepararono con entusiasmo le buchette per mettere a dimora le piantine di insalata, cipolla, rapa rossa, pomodori, fagiolini, peperoni, zucchine, zucche, topinambur e fragoline, semi di mais, bulbi di aglio e cipolla, patate. Folletti e maestre affidarono alla terra le piantine, i bulbi e i semi con tanto amore, ingrediente ecologico e miracoloso, valido per ogni nostra azione.
La gioia dei bambini ai primi raccolti...la pazienza, la cura, l’amore totalmente ripagati dalla Terra, il più grande insegnamento di Madre Natura. Davide è arrivato ad eseguire la pacciamatura con il fieno per far sì che le amiche lumache non vengano troppo attratte dalle nostre piantine e, soprattutto, per mantenere più umido il terreno durante il periodo periodo caldo affinché necessiti meno di acqua.
Un ultimo divertente sforzo richiesto ai bambini da Davide fu quello di costruire un cubo di legno con delle assi da riciclo. All’interno, spiegò Davide, metteremo gli scarti buoni del nostro orto e della nostra tavola per creare il compost che nutrirà un nuovo ciclo di vita del nostro orto.
Il progetto mira a trasmettere alla comunità territoriale la possibilità di creare un modello ecosostenibile e resiliente (come il nostro orticello) con poche risorse di spazio e di denaro.
La divulgazione del know-how attraverso 4 incontri formativi gratuiti per i partecipanti, tenuti dal rappresentante legale dell’azienda agricola partnership del progetto, indirizzeranno gli interessati verso la replicazione di un progetto semplice che tiene conto dell’importanza della biodiversità per la salute delle nostre coltivazioni e, di conseguenza, per la nostra che non può essere dissociata dalla scelta del cibo che decidiamo di consumare.
Gli open-day che verranno rivolti agli istituti scolastici della prima infanzia, mostreranno un modello di educazione outdoor in grado di essere attiva nella creazione di risorse utili per l’autosostegno di una piccola comunità di bambini e adulti.
Il concetto di base da trasmettere durante le giornate formative e di condivisione è la semplicità del cambiamento che dobbiamo abbracciare da subito. Con cura, passione, pazienza e umiltà il singolo cittadino, un bambino, un’azienda, una scuola possono dare vita alla Terra.