La proposta progettuale di Ecofficine presenta un approccio pedagogico ecologico, in cui l’apprendimento avviene:
- fuori da scuola, in ambiente naturale
- con i ragazzi come soggetti attivi
- calando i temi degli SDGs in situazioni concrete e vicine all’esperienza degli alunni
- in un contesto capacitante per gli studenti, che li metta alla prova concretamente.
La classe verrà accompagnata a fare un'indagine sul territorio di riferimento, con uscite
da scuola e interviste a realtà e personaggi chiave della comunità (associazioni, aziende locali, particolari gruppi di cittadini…).
La classe dovrà documentarsi e raccogliere dati durante le uscite, riprendendo, fotografando,
registrando le testimonianze, tenendo un diario. La ricerca è orientata non solo all’apprendimento ma a generare un cambiamento positivo di cui gli studenti saranno protagonisti: individueranno infatti una situazione-problema, proporranno un’azione per modificare in meglio la situazione iniziale, la progetteranno e realizzeranno.
Il progetto si ispira:
- alla metodologia della ricerca-azione
- alla metodologia del Service Learning, approccio pedagogico che porta gli studenti ad impegnarsi nella comunità, usando le conoscenze acquisite per affrontare problemi del loro contesto sociale
- all’educazione diffusa, in cui uscire dall’edificio scolastico serve per far vivere il territorio (inteso in senso ambientale, ma anche come tessuto sociale ed economico) come luogo educativo
- all’Outdoor Education, un approccio che crede nella possibilità di sviluppare apprendimenti attraverso la natura, intessendo relazioni con la Comunità Educante
- alle possibilità espressive fornite dalle nuove tecnologie per creare nuovi orizzonti didattici all'interno dell’educazione alla sostenibilità.
Verranno usate diverse strategie: citizen science, qr code e geo-caching per diffondere contenuti relativi ad un territorio, realizzazione di podcast o di brevi video, con cui documentare quanto fatto.
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