Gruppo CAP, che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, ha firmato il Protocollo per lo Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia, confermando il suo impegno concreto nel raggiungere i 17 SDGs dell’Agenda ONU 2030.
Sale così a 78 il numero di associazioni, imprese, università e centri di ricerca aderenti al Protocollo. Una rete di eccellenze, per un progetto condiviso di crescita e sviluppo ambientale, sociale ed economico del territorio. Per fare della Lombardia una delle regioni leader in Europa nei settori della transizione energetica e della decarbonizzazione.
“La sottoscrizione del Protocollo per lo sviluppo sostenibile da parte del Gruppo CAP - commenta l’assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo - rappresenta un altro tassello del patto tra istituzioni e imprese, che abbiamo voluto avviare proprio con il Protocollo, per conseguire gli obiettivi dello sviluppo sostenibile. La nuova sfida che abbiamo di fronte è dimostrare che l’ambiente è il nuovo nome dello sviluppo e che questo orienterà l’azione delle imprese. L’adesione da parte di una realtà attiva sul fronte del ciclo idrico e dell’economia circolare conferma che il cammino verso l'economia circolare, già imboccato da tempo da Regione Lombardia, prosegue con l’obiettivo di essere la regione leader di questa transizione in Italia e in Europa”.
Per il Gruppo CAP, la sottoscrizione del Protocollo - il 6 maggio, con l’assessore Cattaneo e il presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP Alessandro Russo - rafforzerà la strategia di green economy già avviata due anni fa con il Piano di Sostenibilità della water utility, ispirato a tre principi guida: Sensibili, Resilienti e Innovatori.
In particolare, tra gli obiettivi indicati dal Piano di Sostenibilità c’è la riduzione di sprechi di acqua potabile, stimati in 20 milioni di metri cubi, incentivando l’utilizzo di acqua depurata per usi non domestici (irrigazione, pulizie) che passeranno da 750 mila metri cubi attuali fino ad arrivare a 6 milioni di metri cubi al 2033.
Guardando all’economia circolare, CAP intende massimizzare la maggior quantità possibile di energia e materia dalle attività produttive, per arrivare a ridurre entro il 2033 l’impatto di CO2 del 40% e il volume dei fanghi prodotti dalla depurazione dell’acqua dell’87%. Innovazione e digitalizzazione passano dal processo di modernizzazione di reti e impianti, dove la water utility prevede di ridurre il tasso di dispersione dal 24% al 15%, allineandosi al target indicato proprio dal PNRR.
Aderendo al Protocollo, imprese, associazioni, università e centri ricerche si impegnano ad applicare in modo capillare strategie mirate a partire dalle proprie competenze e dalle proprie specificità, in favore dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dall’ONU con l’Agenda 2030 che traccia l’insieme dei traguardi da raggiungere a livello globale.
Il Protocollo lombardo ha acquistato un rilievo internazionale con la presentazione all’SDGs Summit delle Nazioni Unite (New York, 24-25 settembre) nel 2019, quale acceleration action per l’implementazione degli obiettivi di Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile a livello territoriale.
Qui il link al comunicato stampa completo di Gruppo CAP.