Yamamay sottoscrive il Protocollo regionale per lo Sviluppo Sostenibile

Pubblicata il 13 mag 2022

Anche Yamamay, azienda leader nel commercio di intimo, lingerie, costumi, ha sottoscritto il Protocollo per lo Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia.

Alla sottoscrizione hanno partecipato Francesco Pinto, presidente del CdA, e Barbara Cimmino, Head of Corporate Social Responsibility & Innovation.

Il Protocollo per lo sviluppo sostenibile di Regione Lombardia - che conta un centinaio di sottoscrittori tra enti e imprese - prevede la condivisione delle sue finalità e una serie di azioni concrete da parte dell’azienda.

L’adesione al Protocollo regionale rappresenta un segnale nella direzione auspicata della collaborazione tra il settore pubblico e il privato, nei rispettivi ambiti di competenza, oltre che un altro passo di Yamamay verso la costruzione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile nel quale - spiega l’azienda - “eco-design, circolarità, take-back e riduzione degli impatti ambientali diventino parte integrante, rilevante e distintiva del sistema produttivo e distributivo italiano ed europeo”.

Yamamay ha già messo in campo diverse azioni. A partire, come indicato nel Bilancio di Sostenibilità 2020 dall’impiego di materiali smart e sostenibili certificati - materiali che ad esempio siano durevoli e la cui circolarità sia gestibile in modo responsabile -, oltre a tessuti a base naturale.

C’è ad esempio EDIT (Eco-Designed Innovative Textile), una linea di costumi da bagno la cui ideazione è partita nel 2019, realizzata con un tessuto mono-polimero 100% riciclato e 100% riciclabile e con una certificazione di ecodesign e di circolarità.

Tale tessuto presenta caratteristiche molto innovative: non solo è ricavato da plastica recuperata dagli oceani, ma è anche privo di elastan, la cui assenza garantisce la totale circolarità del prodotto.

Yamamay si muove dunque per una conversione del mondo della moda e del tessile verso un diverso modo di produrre. Una svolta tanto più auspicabile, se si considera che l’industria della moda è a oggi una delle più inquinanti al mondo.

Alcuni dati, dalla rivista Altrɘconomia. I ricercatori dell’Agenzia europea dell’ambiente hanno inserito la produzione tessile tra le prime cause di inquinamento ambientale su scala globale: per fare un esempio, il settore consuma più energia rispetto a quelli del trasporto navale e aereo sommati e entro il 2050 sarà responsabile per circa il 25% sul totale del bilancio di CO2.

E ancora, i vestiti rilasciano negli oceani mezzo milione di tonnellate di microfibre all’anno, pari a circa 50 miliardi di bottiglie di plastica (per saperne di più leggi il report dell’European Environment Agency, CLICCA QUI):

Per sapere di più sugli impegni di Yamamay a favore della sostenibilità CLICCA QUI.

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